Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Università, un ponte verso il mondo
L’orgoglio del rettore Ricci: «Dopo 18 anni continuiamo a puntare sull’internazionalizzazione Il territorio sta già raccogliendo i frutti, però troppe lentezze e mancano le infrastrutture»
«Questa Università appartiene alla Capitanata. E il numero di studenti che provengono da altre regioni deve far riflettere sull’occasione di crescita rappresentata dall’Ateneo». Lo ribadisce con forza Maurizio Ricci, rettore dell’Università di Foggia, convinto che l’Ateneo stia già contribuendo, a soli 18 anni dalla sua autonomia, a sostenere lo sviluppo socio-economico del territorio. «Ha già cambiato Foggia e la Capitanata – spiega - Le ha messe di fronte a una grande crescita culturale e scientifica. Le prossime generazioni beneficeranno di questo cambiamento. Dobbiamo cogliere al meglio possibilità e prospettive. Manca però ancora tanto, ad esempio le infrastrutture, in un territorio troppo lento nel recepire i cambiamenti avvenuti e che stanno avvenendo».
Quest’anno siete tra le undici università del Sud (in Italia 21 su 74) che si sono guadagnate un incremento delle risorse messe a disposizione dal Miur.
«L’incremento del Fondo di funzionamento ordinario riconosciutoci è di oltre 500 mila euro, a cui si aggiungono più di 600 mila come integrazione al mancato pagamento delle tasse da parte di specifiche categorie di studenti esonerati e come sostegno ai portatori di disabilità. Se non avessimo avuto tutto in ordine – bilancio, corsi di laurea, sostenibilità didattica ed elevate performance nella ricerca – questo incremento non ci sarebbe stato».
Questi fondi sono sufficienti a far fronte alle esigenze dell’Ateneo?
«Non a tutte. Ma vale il principio per cui a un’università del Sud si riconoscono impegno, dedizione ed efficienza. Per il resto, Unifg è in crescita: da qui ai prossimi 20 anni il suo radicamento nel territorio potrà dirsi davvero compiuto, ma fino ad allora le risorse che occorreranno per la sua definitiva strutturazione saranno davvero molte».
Il Censis ha individuato, tra i punti di forza dell’Ateneo, didattica, borse di studio, comunicazione e internazionalizzazione. E, secondo Indire, è ai primi posti in Italia per gli Erasmus “in uscita”.
«Abbiamo deciso di puntare molto sull’internazionalizzazione. Alcuni corsi di laurea stanno nascendo già con la possibilità di conferire il doppio titolo, in italiano e inglese: penso a “Scienze e Tecnologie Biomolecolari”. Queste classifiche testimoniano che abbiamo investito sull’attrattività degli studenti dall’estero, ma anche sulle esperienze che i nostri possono fare lontano da qui. Crediamo che alla base di una preparazione umana, oltre che scientifica, di primo ordine ci sia il confronto, il sapere con quale mondo relazionarsi. Non amo le classifiche ma mi riempie di gioia vedere che gli studenti stiano apprezzando questa politica».
Tra i dati più significativi, il +42% delle immatricolazioni nell’anno 2016/17, il secondo risultato più alto tra gli atenei italiani.
«Un dato straordinario, forse irripetibile, almeno in simili proporzioni, favorito anche dal grande entusiasmo con cui è stato accolto il corso di laurea in Scienze investigative, che al debutto ha fatto registrare 650 immatricolazioni. In tutto, gli immatricolati sono stati oltre 3.400. Dobbiamo offrire loro didattica di qualità e ambienti adatti alle loro esigenze». Aspetti da migliorare? «Le strutture. Stiamo facendo sforzi enormi e investendo cifre cospicue per adeguarle, anche con appalti che termineranno entro il 2018. Gli studenti, così, potranno usufruire di ulteriori risorse all’altezza di un Ateneo moderno, europeo, ambizioso».
Certezze da cui riparte il nuovo anno accademico?
«Ripartiamo dopo aver fatto il pieno di autostima. UniFg è un’eccellenza in un territorio difficile e complesso. Molti dicono che qui siamo l’unica struttura che funzioni. Io, invece, penso che la Capitanata abbia difetti e pregi. Sconta però un peccato originale: l’auto commiserazione del passato al posto della progettazione del futuro. UniFg, invece, riparte dal futuro che l’aspetta, perché nel 2019 festeggerà 20 anni di autonomia».
Titoli Corsi di laurea stanno nascendo con la possibilità di conferire il titolo anche in inglese Attrattività Abbiamo investito sull’attrattività degli studenti dall’estero