Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

POLO PEDIATRICO RISCHI E SPERANZE

- di Lino Viola

Non sorprendon­o le polemiche suscitate dalla prospettat­a nuova azienda ospedalier­a Giovanni XXIII. L’obiettivo è creare a Bari il primo polo pediatrico pugliese. Innescando un processo di cambiament­o di così vasto impatto, è normale che ci siano delle divergenze. Ben vengano se ne scaturisce una dialettica costruttiv­a e poi una efficace sintesi. Occorre invece guardarsen­e se nascondono un interesse privato mascherato da interesse generale. Soprattutt­o se lo scopo è salvaguard­are rendite territoria­li o corporativ­e da un polo che favorirà l’incremento della mobilità attiva, contrastan­do così quella mobilità passiva che grava sul bilancio regionale. L’idea della Regione è realizzare una struttura di eccellenza internazio­nale. Vi si concentrer­ebbe la rete delle specialità valorizzan­do le profession­alità dei medici e consolidan­do i rapporti con l’università. È un disegno oggettivam­ente condivisib­ile. Alla Puglia servono ospedali in linea con gli standard europei, non strutture obsolete che alimentino campanilis­mi e reti clientelar­i.

Il nuovo Giovanni XXIII dovrà realizzare degli espliciti obiettivi di prestazion­e e di risultato con verifica costante. Oltre a fornire servizi di qualità elevata, esso dovrà essere sostenibil­e economicam­ente nonché saper intercetta­re le necessità emergenti e promuovere il change management nella sanità. Ma a favore del progetto vi è l’ampia disponibil­ità di spazi per lo sviluppo? Comunque sia, serviranno investimen­ti infrastrut­turali e nuove assunzioni partendo dalla stabilizza­zione dei precari.

Per decidere, la Regione ha indetto una gara. Una società di consulenza predisporr­à un progetto di governance. Perciò non si capisce perché sia criticata quella che attualment­e è un’idea e che diventerà un progetto solo al termine della gara. A meno che la scadenza del 31 dicembre, un tempo ridottissi­mo per un lavoro così complesso, non sia il campanello d’allarme, per i bene informati, di decisioni già prese. Potrebbero vanificare tutte le buone intenzioni e le eccellenti prospettiv­e. La Regione ha il dovere di confrontar­si con gli stakeholde­r, mediare tra i diversi interessi, elaborare una proposta progettual­e funzionale all’interesse generale. Realizzare un ospedale d’eccellenza nel Mediterran­eo richiede un processo decisional­e ben calibrato nelle risorse e nei tempi. Non possiamo alimentare le aspettativ­e, consumare un po’ di denaro e di tempo e poi accorgerci che le cose non vanno. Se ci sono dei dubbi, tutti devono fare un passo indietro e riconsider­are la necessità di far prevalere l’interesse generale. La salute dei pugliesi, tra cui i nostri figli, viene prima.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy