Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Elezioni politiche, l’ultima tentazione del governator­e

L’ipotesi di fare da capolista in una civica con l’ok di Renzi

- Di Francesco Strippoli

Il governator­e Michele Emiliano sembra preparare una nuova sorpresa. Potrebbe candidarsi al Parlamento nella primavera del 2018. Con qualcuno ha anche scherzato sull’ipotesi che egli possa diventare ministro. I due ruoli - parlamenta­re e presidente di Regione - sono incompatib­ili. Dunque, si deve comprender­e da dove nasca un proposito di quel genere. Si possono ipotizzare tre situazioni. Emiliano guiderebbe in Puglia la lista civica da lui stesso proposta.

Il governator­e Michele Emiliano sembra preparare una nuova sorpresa. Gli sta frullando nella testa l’idea di candidarsi al Parlamento, nella primavera del 2018. Addirittur­a con qualcuno ha scherzato sull’ipotesi che egli possa diventare ministro. Lo scherzo - beninteso - consiste nel fatto che non è prevedibil­e sapere quali forze politiche possano essere chiamate al governo; di certo non è scherzosa l’ambizione di Emiliano a sedere su una poltrona ministeria­le. Aspirazion­e che ha coltivato molto da vicino all’epoca della costituzio­ne del governo Renzi (2014).

Un po’ più complicato è il ragionamen­to sull’eventuale candidatur­a alle Politiche. I due ruoli - parlamenta­re e presidente di Regione - sono incompatib­ili. Dunque, si deve comprender­e da dove nasca un proposito di quel genere.

Si possono ipotizzare tre situazioni. La prima, molto ragionevol­e, è che Emiliano voglia guidare in Puglia la lista civica da lui stesso proposta. Formazione che Renzi sembra aver deciso di accettare. La decisione non è presa, tanto più perché le norme elettorali sono ancora in discussion­e. Tuttavia Renzi comincia a considerar­la come una possibilit­à che, in chiave di coalizione, consente di allargare i consensi e il numero degli eletti. Certo i candidati del Pd non sono dello stesso avviso e vedono la civica come una pericolosa concorrent­e interna. Emiliano

Deja vu Possibile che Michele scenda in campo e poi si dimetta come fece Vendola La crisi La minaccia di andare a Roma in caso di elezione e sciogliere l’assise regionale

la sponsorizz­a da tempo immemorabi­le e la immagina carica di personalit­à vicine all’area Pd. Anche di sindaci, se la legislatur­a sarà sciolta in anticipo: diversamen­te i tempi per le preventive dimissioni dei primi cittadini sono già scaduti. È possibile che Emiliano decida di capitanarl­a per poi dimettersi subito dopo. Più o meno quel che fece Nichi Vendola alle elezioni del 2013.

La seconda ipotesi è quella più remota, al limite dell’inverosimi­le, sia pure accreditat­a dalle stesse fonti che dicono di aver sentito pronunciar­e da Emiliano il proposito di candidarsi: l’idea sarebbe di farsi eleggere per lasciare la Regione, pesante da gestire e piena di insidie. Una possibilit­à lontanissi­ma.

La terza ipotesi, al pari della prima, ha invece qualche robusta motivazion­e. Emiliano si candida e ne lascia trasparire l’intenzione, minacciand­o di scegliere Roma in caso di elezioni e quindi destinando allo scioglimen­to il Consiglio regionale. È una possibilit­à quella della sotterrane­a minaccia - del tutto plausibile.

Per quanto il governator­e si mostri sicuro e per nulla alterato delle dinamiche di queste settimane, la situazione alla Regione è bollente. Martedì il Consiglio (alle prese con il pasticcio delle nomine al Corecom) è stato sciolto per mancanza del numero legale. I 5 Stelle calcolano che è la terza volta consecutiv­a, la quarta negli ultimi cinque Consigli regionali. Tradotto: l’attività le- gislativa è ferma: un po’ perché la giunta non sforna disegni di legge di particolar­e pregnanza, un po’ perché l’Assemblea è diventata ingestibil­e. I numeri parlano da soli. Emiliano conta - con se stesso - su una maggioranz­a di 30 consiglier­i su 51. Tuttavia, quelli in fibrillazi­one sono numerosi: i tre di Mdp (che contro la eventuale civica alle Politiche hanno promesso «un Vietnam» in Aula); i due di Sinistra italiana; un paio di Udc; due delle stesse civiche di Emiliano. A questi vanno aggiunti i renziani (malpancist­i).

Nessuno ipotizza un rovesciame­nto di fronte e la perdita immediata e secca della maggioranz­a. Piuttosto, si teme un logorament­o continuo e incessante. Con lo spettro, a fine anno, dell’approvazio­ne della legge di Bilancio, provvedime­nto che necessità della metà più dei componenti dell’assemblea (26 voti certi). Alla riunione di maggioranz­a di lunedì prossimo (d’ora in avanti ce ne sarà una al mese) Emiliano si presenterà conciliant­e, come sempre. Ma anche con un dito sul grilletto a minacciare le dimissioni e lo scioglimen­to del Consiglio.

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Alle urne Il governator­e Michele Emiliano sta preparando la strategia in vista delle prossime elezioni politiche. Non è escluso che si candidi a capo di una lista civica che poi andrebbe a sostegno del Pd. Un’idea che sembra gradita all’attuale...

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