Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Nozze super vip «Briatore non ci fermerà»
Boom di richieste dall’estero. La regione è quella che cresce di più
BARI Ma oggi come deve essere il matrimonio? Un’esperienza memorabile per chi si sposa. Una buona operazione per chi «lo vende». Il wedding tourism, il viaggio per sposarsi all’estero, è diventato una tendenza in forte ascesa. Ne vanno pazzi soprattutto gli inglesi. Volano in Italia (Toscana e Puglia le mete più ambite), con tanto di codazzo di amici e parenti, per recitare il «sì lo voglio». Un’attitudine speciale che in Confindustria a Bari sono pronti ad assecondare. Michele Boccardi, senatore di Fi, imprenditore del settore (è il patron di Villa Menelao a Turi) ha creato la sezione «Sale ricevimenti» a cui hanno aderito tredici titolari di altrettante strutture del territorio di Bari e Bat. E per dare concretezza alla loro iniziativa hanno organizzato ieri e oggi «Nice to meet you», una sorta di compendio delle potenzialità delle strutture ricettive dei territori, illustrato a cinque tra le più note organizzatrici di matrimoni italiane: Giorgia Fantin Borghi, Cira Lombardo, Natascia Milia, Andrea Naar Alba e Roberta Torresan. In due giorni, le wedding planner parteciperanno a workshop (all’aeroporto di Palese), visiteranno le strutture e incontreranno gli operatori del settore.
Quello dei matrimoni legati al turismo è quindi un comparto in forte ascesa. Stando ai dati dell’indagine Jfc sul wedding tourism realizzata quest’anno, la Puglia è la prima in Italia per incremento della domanda da parte di coppie straniere che la scelgono per scambiarsi l’anello. Insegue invece le altre mete preferite dagli stranieri, tra le quali spiccano la Toscana con il 32 per cento della quota di mercato, la Lombardia (15,8 per cento) e la Campania (14,4 per cento). La Puglia, però, si difende con il 3,8 per cento della quota di mercato e 6,3 milioni di fatturato esclusivamente dall’estero (contro i 100 milioni prodotti solo nell’area metropolitana di Bari per tutti i matrimoni). «La nostra regione è una neonata in questo sistema - spiega Michele Boccardi - ma ricordiamo che il Gargano, la Valle d’Itria e il Salento sono tre location che difficilmente si possono trovare altrove nel mondo. E poi - ha concluso - il buon cibo e il buon vino ci completano».
La Puglia quindi come un grande palcoscenico dove vanno in scena i riti del matrimonio contemporaneo. Una fascinazione esotica che colpisce chi viene da fuori. Ultima, la coppia americana SuttonCohen. A fine agosto ha scelto la spiaggia di Lido Santo Stefano a Monopoli per la cerimonia, con l’immancabile sosta a Borgo Egnazia per il ricevimento delle nozze più ricche della storia recente. Si è parlato di una spesa di 25 milioni di dollari. Cifre da capogiro che però non suonano come una novità assoluta in Puglia. Tre anni fa convolò a nozze la figlia del magnate indiano del ferro, Pramod Agarwal, che scelse come location proprio le campagne tra Fasano e Savelletri, senza rinunciare a un paio di elefanti portati dall’Asia, come vuole la loro tradizione.
Ma il matrimonio SuttonCohen è tornato in questi giorni di attualità per la polemica rinverdita da Flavio Briatore che ha etichettato i pugliesi come «provinciali e incapaci di accogliere i ricchi». Colpa dei cronisti e della loro invadenza. Avrebbero fatto scappare gli organizzatori dell’evento (la Norma Cohen productions) che avrebbero detto addio alla Puglia. «Dubito che quelli della Norman Cohen non torneranno qui - spiega Giorgia Fantin Borghi, coordinatrice Wedding Planner della Sezione Ricevimenti di Confindustria locale - e credo che la Puglia farà solo passi in avanti». E poi un suggerimento agli americani: «Li avremmo potuti aiutare, solo se ci fossimo coordinati. Noi conosciamo il territorio».