Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
U Curdunn, fascino antico
Nel cuore di Locorotondo per riscoprire il gusto della tradizione più autentica
Un gomitolo di vicoli curati con passione maniacale dai residenti, quasi fossero parte integrante della propria abitazione. E quindi al lindo splendore delle chianche per terra fa riscontro il variopinto decoro di piante e fiori elegantemente disposti sui vezzosi balconcini, o accostati agli antichi muri imbiancati a calce. Tale è la suggestiva immagine che il borgo di Locorotondo offre al visitatore, lo stesso borgo che, visto dall’esterno, assume la caratteristica forma circolare evocata dalla colorita definizione dialettale: U Curdunn.
Ci addentriamo dunque nelle candide stradine, tra enoteche, negozietti e trattorie, fino a scoprire uno storico locale decisamente in sintonia con il fascino del luogo, tanto da riprodurne il nome originario. Si chiama infatti U Curdunn, e da alcuni anni è gestito da Margherita Curri e Peppino Ferrara ( foto 1). Se Margherita e Peppino svolgono il ruolo di supervisori, rispettivamente in cucina e in sala, a prevalere è soprattutto il sincronizzato lavoro di squadra: Tanja Monopoli (la figlia di Margherita) accoglie gli ospiti, mentre Davide Conte, Vito Calella e Gianfranco Leo operano ai fornelli. Il tutto all’interno di un ambiente rustico e verace, con volte in pietra viva, luci discrete e mobili in legno grezzo (foto 2), sempre frequentatissimo da turisti e da clienti abituali. E con il valore aggiunto di un’atmosfera calda, rassicurante e allo stesso tempo vivace, che è anche una sorta di adeguata introduzione a un’esperienza gastronomica interamente dedicata alla celebrazione della tradizione, senza inganni e senza artifici.
Lo dimostrano, in prima istanza, la deliziosa frisellina con stracciatella e zucchine, e la gustosissima parmigiana di melanzane con crema di basilico ( foto 3). Si continua con le robuste orecchiette al ragù di braciola e polpette; o con gli strascinati al pomodoro, basilico e cacioricotta, meno convincenti in quanto l’ottima fattura della pasta non è accompagnata da un condimento altrettanto saporito. Per poi arrivare all’apice di un percorso che porta indietro nel tempo, apice rappresentato dagli involtini di trippa in umido con il formaggio pecorino grattugiato, un piatto tipico di Locorotondo che da decenni non assaggiavamo in una versione così perfettamente eseguita. Il conto si aggira intorno ai 30 euro vini esclusi, e la selezione enologica va oltre i confini regionali.