Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Così l’auto verde ti dà la sveglia
Denise Di Bernardo ha ideato una vettura che utilizza anche l’energia solare «Rileva il tasso alcolemico, evita i colpi di sonno e ha l’assistente virtuale»
«L’auto del futuro? Sicura, green e degna di Ironman, con tanto di assistente personale». A parlare è Denise Di Bernardo, vincitrice dell’I Am Fca - Innovation Award, 25 anni e studente dell’Università «Corso di Laurea in Marketing e Comunicazione d’Azienda» che si è aggiudicata sei mesi di stage presso il gruppo dell’automotive. «Mi mancano giusto una manciata di esami per concludere. E visto che sono nata e cresciuta a Trani, e ho deciso di seguire l’università da pendolare e in qualche modo questo era il concorso adatto per me. Scherzi a parte sono rimasta colpita dai tanti progetti che ho visto durante la premiazione ma io ho puntato sulla semplicità. Anzi sulle necessità. Su cosa chi è pendolare come me vive ogni giorno quando è in auto e cosa potrebbe migliorare l’esperienza di guida. Dopodiché ho girato la domanda ad amici e parenti: voi cosa vorreste trovare nella vostra auto?».
E le risposte le sono servite da traccia per il suo progetto?
«Direi proprio di sì. Bello sognare, ma l’utilità spesso è la prima cosa. Ma all’utilità poi ho unito quello che sto imparando in materia di marketing. Poi ho googlato alla grande cercando studi, statistiche e opinioni. E ho scoperto l’importanza della sicurezza e l’appeal delle nuove tecnologie. Ma soprattutto quanto è importante oggi, per noi giovani soprattutto, l’ambiente».
Infatti il suo progetto prevede un’auto green.
«E completamente autosostenibile. Energicamente autosufficiente. Con pannelli solari sul tettuccio e micro-turbine eoliche nella parte anteriore del veicolo, si può dire addio ai carburanti fossili e l’automobile si autoalimenta, senza aver bisogno quindi di andare a caccia della torretta caricatrice per le vetture elettriche. E’ innegabile, noi Mil- lennials siamo sensibili alle tematiche dell’ambiente e ci aspettiamo sempre di più che le grandi case produttrici, come Fca, lo siano sempre di più. E un’auto green può aiutarli ad aumentare la cosiddetta brand image e reputation agli occhi di noi giovani consumatori del futuro».
E per quanto riguarda la sicurezza?
«Necessario che l’auto sia in grado di rilevare il tasso alcolemico, e lo stato di salute del guidatore. E anche il suo grado di attenzione per dargli una svegliata in vista di un possibile futuro colpo di sonno. E poi c’è il sensorial assistant, una sorta di maggiordomo per chi è alla guida».
Un maggiordomo tecnologico, vero?
«Si, certo non in carne e ossa. Avete presente il film Ironman? Ecco il mio modello è stato Jarvis, l’assistente virtuale e computerizzato dell’eroe. Utile, ovviamente per fini meno eroici di quelli del personaggio della Marvel. Essenziale per gestire la vita di tutti i giorni, in grado di interagire con il guidatore. In un mondo in cui il consumatore del futuro, noi Millennials, vive nella precarietà siamo sempre più legati all’auto. Cerchiamo quindi una driving experience che coinvolga i nostri sensi e in linea con i nostri stati d’animo. Il sensorial assistant setterà dunque tutti i parametri dell’auto sulla base dello stato d’animo, e degli impegni, del guidatore. Dall’assetto di guida alle luci, fino alla musica e a suoni e profumi in una sorta di aromaterapia. Il tutto poi sarebbe integrato con un’app installata su cellulari, tablet e computer così da essere in continuo contatto con il nostri assistente personale 2.0. Una sorta di miglior amico e confidente digitale».
Pendolare «Ho puntato sulla semplicità tenendo conto delle esigenze dei pendolari come me»