Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Parametri fisici sotto controllo ecco l’auto che salva la vita

Misura anche il ritmo cardiaco e chiama i soccorsi in caso di malore Il progetto dello studente Fabrizio Cundari: «L’intuizione? Di mio padre»

- Paola Cacace

«La mia vera passione? Le auto. Infatti sono contentiss­imo di aver vinto il corso di guida sicura. Avevo adocchiato il corso da tempo. E poi è stato un ottimo test per accrescere la nostra profession­alità a contatto con un big del settore come Fca. Pensate che abbiamo dovuto realizzare un video che spiegasse il nostro progetto in 15 giorni, con la sola forza delle nostre idee e il nostro smartphone». A parlare è Fabrizio Cundari, barese di 23 anni e studente di «Marketing e comunicazi­one d’azienda» all’Università di Bari Aldo Moro e uno dei secondi classifica­ti al «I am Fca - Innovation Award».

«Sono partito da una mini ricerca di mercato, chiedendo a parenti e amici la loro idea di auto del futuro. E in particolar­e mi ha colpito la risposta di mio padre. Anzi la domanda. Infatti lui invece di risponderm­i mi ha chiesto: ma nel caso io dovessi sentirmi male alla guida cosa si potrebbe fare con le tecnologie di oggi e quelle del futuro?» E di qui l’idea di un’auto «salva vita»? «Sì. In particolar­e la soluzione che ho ipotizzato prevede una serie di sensori sul volante che controllan­do il battito cardiaco e i più svariati parametri psico-fisici siano in grado di verificare in tempo reale lo stato di salute del conducente. Ma non è tutto. Nel momento di un ipotetico malore l’auto, grazie alla guida autonoma, prima si ferma in tutta sicurezza e poi manda una chiamata di emergenza al pronto soccorso più vicino fornendo anche le coordinate Gps».

Così che si possa aiutare il conducente in tempi rapidi.

«Esatto. Una necessità anche se pensiamo ai tanti incidenti causati da malori alla guida. La sicurezza in definitiva è una delle prime caratteris­tiche a cui pensare e le moderne tecnologie possono fare tanto rispetto al passato. Ma ovviamente la mia idea non includeva solo questo».

Cos’altro deve avere l’auto del futuro?

«Deve essere il più possibile personaliz­zabile. Come ho detto le auto sono la mia grande passione e l’idea di poter un giorno arrivare a una sorta di auto componibil­e magari con pezzi di altre auto, come si fa per le costruzion­i, è a dir poco divertente. Un’idea di restyling. E poi ovviamente impossibil­e non pensare di proiettare le notifiche del cellulare sul cruscotto così da non far distoglier­e l’attenzione guidatore dalla strada. Inutile negarlo. Quando sentiamo il trillo della notifica siamo tutti tentati di prendere il cellulare. L’unica soluzione è farlo in sicurezza».

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Lo studente barese Fabrizio Cundari, uno dei partecipan­ti pugliesi al contest FCA, e alcune immagini della manifestaz­ione dedicata al futuro dell’auto
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