Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Bollo, importo e scadenza te li ricorda il web

Il servizio di Regione e Aci. Una mail e un sms come avviso-promemoria

- G. D.

Ricordare la scadenza del bollo auto e conoscerne l’importo oggi è più semplice. I residenti in Puglia (e di altre cinque regioni) possono avvalersi, infatti, di un promemoria gratuito ed automatico, predispost­o dall’Ufficio Tributi della Regione con l’Automobile Club d’Italia (Aci). Il servizio «Ricorda la scadenza» invia, pochi giorni prima della scadenza, una mail - e anche un sms, se si comunica anche il numero di cellulare – con la data entro la quale si deve pagare l’imposta e l’importo da versare. Per attivarlo è sufficient­e registrare poche informazio­ni anagrafich­e e del veicolo sul sito dell’Aci, e confertame­nto. mare l’indirizzo di posta elettronic­a rispondend­o alla mail che si riceve dopo l’iscrizione. Di conseguenz­a, la «nota di cortesia» che da maggio scorso la Regione, con la stessa finalità, aveva iniziato a recapitare per posta, da questo mese cambia obiettivo e diventa - assicurano dal Servizio Finanze della Regione – un’evoluzione del vecchio «avviso bonario». Arriverà, infatti, non prima ma dopo la scadenza, per avvertire i contribuen­ti del ritardo e sollecitar­li all’adempiment­o, pagando anche interessi di mora e sanzione, pari al 10% del tributo se si paga entro un anno e pari al 30% per i più ritardatar­i, che ricevono l’avviso di accer- Per i recidivi, invece, si prevede la radiazione del veicolo dal Pra. Nella prassi, peraltro, la Regione è stata molto più morbida con i morosi. A dicembre scorso, ha consentito agli insolventi dal 2005 al 2016 di estinguere il debito entro la fine dell’anno senza sanzioni, interessi e spese di notifica. E potrà evitare la radiazione del veicolo chi non ha versato il bollo nel triennio 20122014 purché, benefician­do della proroga, estingua il debito entro il prossimo 31 ottobre.

Le notifiche via mail e sms puntano a ridurre almeno il numero dei contribuen­ti «distratti». Sommati agli evasori, sono oggi circa il 12,5% dei pugliesi proprietar­i di veicoli (poco più della media del resto del Paese) e l’anno scorso hanno fatto mancare all’appello circa un quinto (65 milioni) del gettito totale del tributo (325). E di quei 65, solo 10 sarebbero recuperabi­li ricorrendo a cartelle esattorial­i e contenzios­i lunghi anche 15 anni. Di qui il buco di 117 milioni di euro (dato di dicembre scorso) accumulato negli anni nel Bilancio della Regione. Dal ’99, infatti, il bollo, con l’Irap, è la principale entrata diretta dell’ente, a sostegno di vari capitoli di spesa e servizi al cittadino.

Il servizio Per attivare il servizio dell’Aci bisogna registrars­i online

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