Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La Puglia pedala , è seconda al Sud
Il rapporto Legambiente: soltanto i campani vanno di più in bicicletta nel Mezzogiorno Al lavoro senza auto lo 0,9%, ma la media nazionale (3,5%) è lontana. Il Trentino è all’8,4%
Al Sud, solo i campani nel 2015 hanno inforcato la bici più spesso dei pugliesi per il percorso quotidiano casa-lavoro (1,1 su cento contro 0,9). Ma in Italia fanno meglio della Puglia ben 13 regioni (la media nazionale è del 3,5%). Le nuove generazioni pugliesi, d’altra parte, pedalano molto di più. Bambini e ragazzi fino a 34 anni hanno usato abitualmente la bici per andare a scuola o all’università 1,7 volte su 100, percentuale superiore a quella di tutto il Mezzogiorno e anche di alcune regioni del Centro-nord, ossia Piemonte (1,1), Valle d’Aosta (0,6), Umbria (0,5), Abruzzo (0,3), Lazio (0,2) e Liguria (0), ma ancora inferiore alla media nazionale (2,4%). A dirlo è «A Bi Ci», il primo rapporto sull’economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città, realizzato da Legambiente con VeloLove e Grab+. I dati definitivi, dettagliati per ogni regione, sono stati presentati al «Bike summit on the road» lo scorso 15 settembre a Pesaro. La prima tappa del Bike summit 2017, invece, si era tenuta a Roma lo scorso maggio e aveva anticipato lo stato di salute dell’economia della bici, che a livello nazionale genera un fatturato annuo di 6,2 miliardi l’anno, di cui oltre 2 dal cicloturismo. Nello spaccato del rapporto, si evince quanto la Puglia resti lontana da alcune aree del Paese, in cui l’uso della bici come mezzo di trasporto è in linea con la media europea, dove questo stile di mobilità interessa l’8% dei cittadini comunitari (prime della classe Olanda e Danimarca, nelle quali pedala una quota di persone tra un terzo e un quarto della popolazione totale).
In Italia, per alti livelli di ciclabilità tra i residenti che usano la bici per coprire il tragitto casa-lavoro, spiccano Trentino Alto Adige (con l’8,4%), Emilia Romagna (7,8%) e Veneto (7,7%). In questi tre territori si registrano le quote più elevate anche per il percorso casascuola: in Emilia Romagna il 9,3% di alunni e studenti, in Veneto il 7,3%, in Trentino Alto Adige il 6%.In altre parole, in Trentino Alto Adige, in valori assoluti, gira in bicicletta quasi lo stesso numero di persone di Puglia, Campania, Sicilia e Calabria, che pure insieme hanno una popolazione 16 volte più numerosa.In alcune aree del Sud, tuttavia, emergono segnali di maggiore attenzione. In Puglia, nel 2016 la percentuale di chi ha usato la bici per andare a lavoro è balzata al 2,1% dallo 0,9 del 2015. Ma anche in Calabria è salita all’1,9% dallo 0,6 e in Sicilia all’1,2% dallo 0,6.La speranza è che la tendenza si rafforzi. Anche perché, dimostra l’indagine di Legambiente, pedalare conviene.
Gli abitanti del Veneto, ad esempio, grazie ai concittadini ciclisti abituali, beneficerebbero ogni anno di un bonus pro-capite di 179,5 euro, quelli Trentino Alto Adige di 190 euro, e i residenti dell’Emilia Romagna di quasi 200 euro. Il bonus è frutto di attività dirette legate al mercato delle bici e di una serie di esternalità positive, che spaziano dal risparmio di carburante al calo dei costi per le infrastrutture, dall’aumento dell’aspettativa di vita in buona salute all’abbattimento dei costi ambientali e sociali, dalla riduzione di gas serra, smog e rumore, all’accorciamento dei tempi di percorrenza, favorito dal decongestionamento del traffico, e al valore aggiunto di spazi pubblici, che acquistano qualità limitando il traffico motorizzato. In Puglia, il bonus è pari a 22,16 euro. Fanalino di coda sono Campania (12,63), Sardegna (12,38), Lazio (9,76), Sicilia (7,28) e Calabria (6,25), con bonus inferiori a 15 euro pro-capite.
L’indagine ha definito anche i Pib (Prodotto interno bici) regionali, indici di reddito legati alla bici che in Emilia Romagna e Veneto superano gli 880 milioni di euro l’anno, e in Trentino Alto Adige i 200 milioni. In altre parole queste tre Regioni, da sole, producono circa un quarto del Pib del Paese. Il Pib regionale più consistente, peraltro, è quello della Lombardia (vicino al miliardo di euro l’anno), in conseguenza della maggiore popolosità della regione, con oltre 10 milioni di abitanti. Mentre la Puglia, che di abitanti ne conta circa 4 milioni (2,5 volte di meno), ha prodotto un Pib di 90,360 milioni di euro l’anno, ossia oltre dieci volte più povero.