Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La città piange Paolo Laterza Un uomo libero
Aveva 89 anni, fu amico di Ciampi e Napolitano Oggi i funerali nella chiesa di San Sabino
Èmorto a 89 anni Paolo Laterza, avvocato, editore barese, esponente di punta dell’antifascismo meridionale. Avvocato e editore. «Un uomo libero», per il sindaco Decaro.
Si è spento Paolo Laterza, avvocato ed editore barese. Aveva 89 anni, era gravemente malato. «Un uomo libero», per il sindaco Antonio Decaro, che scrive nel suo lungo messaggio di cordoglio: «La sua è la storia di chi ha dedicato tutta la vita a coltivare uno dei patrimoni culturali più importanti della nostra città». «Se Bari è conosciuta in Italia e nel mondo - continua Decaro - è anche grazie alla straordinaria esperienza culturale e imprenditoriale degli Editori Laterza, indissolubilmente legata al magistero di Benedetto Croce prima e agli Amici di Casa Laterza poi, un’esperienza di cui Paolo Laterza è stato protagonista, fino alla fine». Fratello di Vito, che da direttore editoriale aveva fatto della Laterza nel dopoguerra un punto di riferimento del dibattito culturale italiano, Paolo era stato presidente della casa editrice di famiglia dal 1970 al 1997, e il suo contributo fu decisivo sia nel seguire la trasformazione dell’azienda in società per azioni sia nel difenderne l’autonomia e il radicamento a Bari e nella nuova sede romana quando, nel 1989, fu sul punto di essere acquisita da Leonardo Mondadori e dalla Rcs.
Ma Paolo Laterza, padre dell’attuale amministratore delegato della casa editrice, Alessandro (oltre che di Paola, avvocato, e Maria, che ha ereditato dalla madre Giovanna il ruolo di «padrona di casa» nella gestione della libreria di famiglia), nonché zio dell’attuale presidente Giuseppe, era soprattutto un rinomato avvocato civilista. Fu allievo di Aldo Moro, socio del professor Gaetano Contento (penalista) in uno dei primi grandi studi associati della città. Fu anche componente del Consiglio superiore della Banca d’Italia, divenendo amico di Carlo Azeglio Ciampi, che poi da presidente della Repubblica partecipò alle celebrazioni per il centenario della casa editrice a Bari nel 2001. Altrettanto antico era il legame di stima con Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica.
Il suo studio era in piazza Umberto, il luogo che, da ragazzo, l’aveva visto protagonista di un drammatico episodio: la strage di via Niccolò dell’Arca quando reparti militari «badogliani», al fianco di militanti fascisti, aprirono il fuoco contro un corteo di studenti che il 28 luglio 1943 festeggiava la caduta del regime. Il bilancio ufficiale fu di 20 morti e 38 feriti. Paolo fu testimone dell’eccidio. E anche per questo fu per tutta la vita un rigoroso antifascista, legato in un sodalizio culturale profondo con Vittore Fiore e Michele Cifarelli; fornì un contributo concreto di documenti e testimonianze anche all’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo, guidato da Vito Antonio Leuzzi. «Ho avuto modo di ascoltarlo raccontare quell’episodio, con lucidità e passione civile – scrive sempre il sindaco Decaro -, e mi dispiace che ora non potrà più vedere realizzato quel piccolo intervento che aveva richiesto più volte al Comune: un sistema di protezione del monumento ai caduti, in piazza Umberto, che fosse segno del rispetto per la memoria e la storia stessa della nostra città». E al cordoglio segue un impegno: «Quell’intervento lo realizzeremo a breve nell’ambito della riqualificazione complessiva dei giardini della piazza». Al cordoglio di Decaro si aggiunge quello del presidente della Regione, Michele Emiliano: «Se ne va un pezzo nobile della cultura italiana, esempio della migliore imprenditoria pugliese».
I funerali si svolgeranno questo pomeriggio alle ore 16 nella chiesa di San Sabino (nei pressi di Pane e pomodoro). Il Corriere del Mezzogiorno si associa al dolore della famiglia e della città per la scomparsa di Paolo Laterza