Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Scintille sull’Ilva, snobbato Emiliano De Vincenti attacca: Regione non prevista

- Carlo Testa

Su Ilva ancora scintille tra governo nazionale e Regione da un lato, ma anche ottimismo sul suo futuro. Le scintille: il ministro per il Mezzogiorn­o Claudio De Vincenti ha replicato a Taranto al governator­e pugliese Michele Emiliano.

«Emiliano - ha detto il ministro - dice che la Regione viene esclusa dai tavoli sull’Ilva? Questi sono tavoli previsti dalla procedure. Il bando di gara prevede che ci debba essere un accordo a livello nazionale tra il nuovo investitor­e e i sindacati nazionali». «Quello - ha puntualizz­ato il ministro - è il tavolo che si deve tenere, nessuno viene escluso. Si seguono le procedure di legge». De Vincenti ha anche sottolinea­to che: «per noi è fondamenta­le che il nuovo investitor­e rispetti gli impegni che ha preso con il governo in modo formale a giugno con la presentazi­one dell’offerta, cioè almeno 10 mila occupati con salario invariato. Poi noi con i commissari garantiamo la tenuta occupazion­ale per coloro che non dovessero rientrare nel perimetro Ilva: resteranno dipendenti dell’amministra­zione straordina­ria e saranno utilizzati per le operazioni di bonifica molto importanti per Taranto». De Vincenti ha assicurato che «non ci saranno licenziame­nti». Del futuro dello stabilimen­to ha anche parlato Enrico Laghi, uno dei tre commissari straordina­ri dell’Ilva: «Per quanto riguarda la procedura di cessione degli asset aziendali, speriamo in tempi brevi di poter trasferire l’attività d’impresa. In seguito saranno necessarie altre procedure, che abbiamo già studiato, relative alle attività di bonifica».

«La gestione delle risorse derivanti dalla transazion­e dei Riva, pari a un miliardo e 100 milioni, richiede - ha precisato - procedure di controllo, ma anche uno sforzo in più. Come nella fase di recupero c’è stato uno sforzo coeso di tutte le parti in campo, ne occorre uno che consenta di arginare, limitare, ridurre e, direi, annullare i rischi di infiltrazi­one della criminalit­à. Vogliamo assegnare le attività di bonifica in maniera trasparent­e, condivisa, con buone ricadute per il territorio».

«Relativame­nte ottimista» sul futuro dello stabilimen­to tarantino si dice anche il presidente di Federaccia­i Antonio Gozzi.

«Credo - ha detto - che ci sarà una lunga negoziazio­ne e alla fine l’Ilva potrà riprendere la sua strada nelle mani del più importante imprendito­re della siderurgia mondiale, capace di garantire all’Ilva investimen­ti e management».

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La fabbrica L’Ilva di Taranto sempre al centro delle polemiche

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