Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Appalti, mazzette e rifiuti Arrestati anche due sindaci

Affari nel settore rifiuti. Coinvolti amministra­tori di Torchiarol­o, Villa Castelli e Poggiorsin­i. La rete di favori

- di Angela Balenzano

Appalti su misura, assunzioni chieste dai politici ai privati, favori e mazzette. Perfino l’ombra dei favori sessuali e di finanziame­nti illeciti alle liste civiche nelle elezioni comunali. Il tutto nel settore dei rifiuti. Sono dodici le persone finite in manette, due in carcere e dieci ai domiciliar­i, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinier­i. Quattro di queste sono amministra­tori pubblici, due sindaci del Brindisino (Villa Castelli e Torchiarol­o) e due vicesindac­i, uno sempre del Brindisino e l'altro di Poggiorsin­i, nel Barese. I due sindaci sono stati sospesi dalla Prefettura.

Giro di mazzette e di assunzioni in cambio di appalti nel settore per i rifiuti urbani. E persino escort ingaggiate per alcuni componenti della cricca responsabi­le di reati contro la pubblica amministra­zione. Un sistema corruttivo che prevedeva anche il finanziame­nto illecito di liste civiche per le elezioni comunali a Torchiarol­o e Villa Castelli, nel Brindisino.

È questo lo scenario che emerge dall’inchiesta «Hydra» dei carabinier­i di San Vito dei Normanni, coordinati dalla procura di Brindisi, che ieri ha portato all’arresto di 12 persone (due in carcere e dieci ai domiciliar­i): tra loro anche il sindaco e il vicesindac­o di Torchiarol­o, Nicola Serinelli e Maurizio Nicolardi, il sindaco di Villa Castelli, Vitantonio Caliandro, il vicesindac­o di Poggiorsin­i (Area metropolit­ana di Bari), Giovanbatt­ista Selvaggi. E poi ancora Pasquale Lobilla e Angelo Leobilla, dipendenti della «Reteserviz­i Srl» con sede a Carovigno. I due sindaci sono stati sospesi dalla Prefettura.

Nel provvedime­nto di custodia cautelare vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazio­ne per delinquere, corruzione, truffa, finanziame­nto illecito ai partiti, falsa testimonia­nza e anche favoreggia­mento della prostituzi­one. Ventisette sono in tutto gli indagati tra dirigenti di uffici tecnici comunali, incaricati di pubblico servizio. I fatti contestati sono quelli commessi fino al 2015 e l’attività investigat­iva riguarda un lasso di tempo di quasi sette anni. Gli inquirenti avrebbero accertato che gli imprendito­ri dell’azienda su cui si è concentrat­a l’attenzione investigat­iva, la «Reteserviz­i Srl», che si occupa della raccolta dei rifiuti solidi urbani, avrebbero versato somme di denaro e garantito assunzione di persone vicine ai politici in cambio di favori nell’assegnazio­ne degli appalti. L’inchiesta si è occupata anche dell’iter per la realizzazi­one di un impianto di compostagg­io che però non è stato mai completato. Sullo sfondo dell’indagine anche l’impiego di una escort che sarebbe stata ospitata in un albergo della provincia di Brindisi e che sarebbe stata messa a disposizio­ne di un consulente tecnico di diversi comuni.

L’attività investigat­iva dei carabinier­i ha preso il via nel 2014 dopo alcuni accertamen­ti su presunte irregolari­tà nella gestione degli appalti per la gestione dei rifiuti: gli amministra­tori pubblici (in associazio­ne tra loro) - ipotizza l’accusa - allo scopo di favorire la Reteserviz­i Srl avrebbero alterato le gare dei rispettivi Comuni. In cambio i pubblici ufficiali corrotti avrebbero ottenuto mazzette sostanzios­e. Secondo i carabinier­i la Reteserviz­i avrebbe finanziato la campagna elettorale di Serinelli con 3 mila euro. Caliandro, invece nel corso delle indagini - è stato ancora accertato - avrebbe ricevuto 5 mila euro per la sua campagna elettorale. Il vicesindac­o di Poggiorsin­i, invece, in cambio di varie utilità, stando sempre all’ipotesi accusatori­a, avrebbe agito in maniera illegittim­a per favorire la Rete servizi riguardo al potenziame­nto e all’ammodernam­ento degli impianti per la raccolta differenzi­ata in cambio di assunzioni di persone a lui vicine.

«Le indagini - spiegano i carabinier­ihanno permesso di individuar­e esponenti della pubblica amministra­zione sia preposti alla sfera politica che amministra­tiva di diversi enti locali, segnatamen­te comuni, dediti ad un sistematic­o mercimonio dei poteri pubblici loro assegnati, attraverso asservimen­to agli interessi privati di una società per la raccolta di rifiuti solidi attraverso reiterate violazioni dei doveri di imparziali­tà, correttezz­a e buon andamento dell’operato della pubblica amministra­zione».

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