Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il ponte di jazz dei Mission Formosa
Tre italiani, tre taiwanesi: musicisti di jazz accomunati soprattutto dalla musica, ché all’inizio si capivano a stento con un ampio assortimento di gesti e una mezza frase in inglese. Ma il gruppo Mission Formosa, fondato dal contrabbassista barese Giuseppe Bassi, in cinque anni di attività è riuscito a creare un solido ponte tra il Sud Italia e l’Estremo Oriente che l’uscita del secondo lavoro discografico, il cd Kind of True, e il recente tour a Taiwan hanno ulteriormente consolidato; sei concerti, di cui uno davanti a 90 mila persone al Taichung Jazz Festival, e una master class nella capitale Taipei.
Bassi ha voluto al suo fianco, insieme al sassofonista barese Gaetano Partipilo, il trombettista sardo (ma romano d’adozione) Francesco Lento, e naturalmente i taiwanesi: il sassofonista Shen-Yu Su, il pianista Tseng-Yi Tseng e la batterista Kuan-Liang Lin. Per Bassi tutto questo nasce da una scommessa: verificare una volta di più, anche in condizioni «estreme», quanto il jazz possa rappresentare una sorta di esperanto musicale. Alla base c’è una forte motivazione personale: essendo sposato a una musicista di Taiwan (nota un tempo come Formosa, da cui il nome del gruppo), dopo esser «naufragato» insieme a lei sull’isola cinese nel 2013, Bassi ha cominciato a guardarsi intorno alla ricerca di possibili complici. Il primo incontro è stato con Su, il resto è venuto col tempo. A Bari hanno suonato un paio d’anni fa al Forma. Non perdeteli quando saranno in tour in Europa a fine giugno.