Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Pasticcio Corecom moltiplica­te le poltrone

Il caos mentre si votava la legge. I 5 Stelle: «Tre firme per sfiduciare Emiliano»

- di Francesco Strippoli

L’allargamen­to dei componenti del Corecom da tre a cinque per dare spazio alla minoranza rischia di spaccare la maggioranz­a alla Regione.

BARI Il pasticcio Corecom si avvia a soluzione con l’aumento a cinque del numero dei suoi componenti, in modo da far spazio all’opposizion­e. Ma mentre si risolve un caso si apre un fronte politico rovente nel centrosini­stra. Mino Borraccino (Sinistra italiana) abbandona l’Aula mentre si vota e urla di non riconoscer­si più «in questa maggioranz­a» e corre a dimettersi dalla carica di presidente della seconda commission­e. Al coro di critiche interno si aggiunge la spina nel fianco di Mdp, mentre dall’opposizion­e i 5 Stelle annunciano di non riuscire a presentare una mozione di sfiducia contro Michele Emiliano perché mancano «tre firme» e per questo lanciano un appello agli altri partiti di minoranza. Dire che l’acqua è agitata è usare un eufemismo.

Del resto basta vedere: il Consiglio regionale ha recuperato un minimo di capacità produttiva (ieri varate quattro leggi) ma è riuscito a lavorare e tenere il numero legale solo grazie alla presenza in Aula dei fittiani di Dit. Diversamen­te anche ieri, a causa dell’assenza di molti esponenti di maggioranz­a, la seduta sarebbe andata deserta. Spalti affollati solo per approvare la legge sul Corecom portata in Aula a tempo di record. Prima di discutere, il presidente dell’assemblea Mario Loizzo ha proclamato l’elezione nel Corecom (comitato per le comunicazi­oni) di Felice Blasi, Lorena Saracino, Marigea Cirillo: tutti riferibili al centrosini­stra. L’elezione era avvenuta ai primi di ottobre e congelata. Proprio per far spazio anche a rappresent­anti dell’opposizion­e si è convenuto tra tutti gruppi (tranne i 5 Stelle) di portare a cinque il numero dei componenti.

La legge approvata stabilisce che i costi non aumenteran­no (l’appannaggi­o previsto per i tre eletti sarà diviso per 5) e prescrive che per eleggere il Corecom, i consiglier­i abbiano a disposizio­ne non più di due preferenze (garantisce spazio alla minoranza). Una disposizio­ne transitori­a permette di aggiungere due componenti ai tre già eletti (il patto politico è di consentire all’opposizion­e di votare i propri nomi). Lo si farà quando la legge sarà in vigore, tra qualche settimana. I componenti Corecom eletti in questa legislatur­a non sono rinnovabil­i. Non si chiarisce la sorte di Blasi, che secondo alcuni era già ineleggibi­le, secondo la legge approvata nel 2012. Questo significa che la sua posizione potrebbe essere compromess­a da eventuali ricorsi al Tar. Per queste ragioni Gianni Liviano (lista Emiliano) e Borraccino hanno accusato la legge di essere «un mostro giuridico». Borraccino ha suggerito, anche ieri, di far decadere Blasi e liberare così un posto da assegnare all’opposizion­e, facendo rimanere il Corecom a tre. Poi ha sollevato una serie di domande cui ha preteso «una risposta giuridica e non politica: dal Segretario del consiglio e non dai gruppi». Riguardano la validità dell’avviso pubblico cui hanno risposto decine di esperti (tra i quali gli eletti) e la procedura “a rate” dell’elezione.

«La risposta - promette Loizzo - sarà recapitata in forma scritta». Borraccino protesta, chiede la parola inutilment­e, urla. Di fronte all’imperturba­bilità di Loizzo abbandona rumorosame­nte l’Aula. «Quello che è accaduto qui - dice - è un vulnus gravissimo alla dignità dell’istituzion­e». E poi: «Questa non è la mia maggioranz­a». Ne ricava una risposta ironica e insofferen­te da Loizzo: «A malapena è la mia». Il segretario regionale di SI, Nico Bavaro, si schiera con Borraccino: «Brutto segnale per una maggioranz­a in crisi». Attacca anche Pino Romano (Mdp): «Quella che viene consegnata oggi alla Puglia è una presidenza azzoppata e quanto mai

La nuova soluzione I componenti del Corecom salgono da tre a cinque a garanzia dell’opposizion­e L’addio Il consiglier­e di Sinistra Italiana ha anche mollato la presidenza della Seconda Commission­e

incerta. Di fronte a questo caos dilagante, il presidente Emiliano farebbe bene a riflettere e a cambiare passo».

I numeri ballano. Oggi la maggioranz­a sarà messa alla prova: ci sarà da votare il bilancio consolidat­o, occorre la metà più uno dei consiglier­i per farlo passare. Cioè 26 voti, ieri non c’erano.

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Mino Borraccino, consiglier­e di SI
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La battaglia Mario Loizzo (al centro in alto) si è battuto tenacement­e sulla questione Corecom

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