Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il plauso di Arminio «Iniziativa lodevole»
«Non conosco personalmente il sindaco di Candela, ma mi compiaccio con lui per questa bella iniziativa». A parlare è Franco Arminio, giornalista, scrittore, documentarista e blogger di Bisaccia, in provincia di Avellino. Fra le sue battaglie civili ci sono quelle contro l’installazione delle discariche in Alta Irpinia e contro la chiusura dell’ospedale di Bisaccia. Si autodefinisce «paesologo» e nel 2009, con il libro «Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia», ha vinto il premio Napoli.
L’idea di un bonus, quindi, le piace?
«Ben vengano iniziative di questo tipo. Mi meraviglio del silenzio di altri sindaci, non di quello che ha fatto il sindaco di Candela».
Può davvero essere la soluzione allo svuotamento di tanti piccoli comuni dell’interno?
«La situazione è complicata e non si risolve molto facilmente. La cosiddetta “legge salva borghi” è risultata deludente dal punto di vista degli incentivi economici e tutti i Comuni dell’Appennino e delle Alpi devono fare i conti con il problema dello spopolamento. Sono convinto, però, che nel medio-lungo periodo ci sarà un’inversione di tendenza».
Da cosa deriva questa certezza?
«Ci sono almeno tre ragioni. La prima è che il pendolo della storia sta tornando verso la terra e verso la riscoperta del mondo agricolo. La seconda è che il modello industriale comincia a mostrare un po’ la corda. La terza è legata ai fattori climatici, che non sono affatto banali. Le temperature lungo le coste cominciano a diventare impossibili e quindi si tende a spostarsi verso climi più sopportabili».
Cosa rende attraenti i piccoli borghi?
«Il patrimonio edilizio importante largamente inutilizzato e la bellezza dei paesaggi. E poi, quella sorta di bellezza e verginità che non hanno i paesi di pianura, più contaminati dalla modernizzazione. Basti pensare a Matera».
E Candela è altrettanto bella?
«Lo è insieme a tutti i paesi che la circondano, è nel cuore del Mediterraneo e comunque poco distante dal mare. Certo, ci vuole un gusto più raffinato per apprezzare quel tipo di bellezza e non sempre chi ci vive se ne rende conto».