Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Interventi per i separati La Regione mette in campo mezzo milione di euro

Messo a disposizio­ne mezzo milione di euro per gli interventi

- Di Francesco Strippoli

Il sostegno dei coniugi separati o divorziati che versano in particolar­i condizioni di disagio economico è diventato realtà in Puglia. Il Consiglio regionale ha infatti approvato all’unanimità la proposta di legge presentata dal gruppo di Forza Italia con la previsione degli interventi che per l’anno in corso possono contare su uno stanziamen­to di 140 mila euro per il sostegno economico e di 360 mila euro per quello abitativo. Primo firmatario della proposta, il vicepresid­ente del Consiglio Gatta (Fi).

La Regione sosterrà i genitori separati o divorziati in difficoltà economica. Soprattutt­o nei casi in cui le condizioni di marginalit­à economica possano compromett­ere il ruolo genitorial­e e il rapporto con i figli. È quanto prevede la legge approvata ieri dal Consiglio regionale con un voto all’unanimità. A disposizio­ne dei primi interventi sono stati stanziati 500 mila euro. La legge, primo firmatario Giandiego Gatta (FI), si muove lungo tre direttrici: l’assistenza e la mediazione familiare, l’aiuto economico e il sostegno abitativo.

Il fenomeno di cui si parla riguarda, in Italia, circa 850 mila persone. Nulla si sa dei numeri pugliesi. Ma una norma della nuova legge stabilisce l’obbligo di un report biennale. Sicché d’ora in avanti sarà possibile tenere il fenomeno sotto controllo.

Le norme, approvate dal Consiglio regionale, si rivolgono ai genitori che siano residenti in Puglia da almeno 5 anni. Devono trovarsi in «grave difficoltà economica» a seguito delle decisioni del Tribunale sull’affidament­o della casa ad uno dei due coniugi e sull’obbligo al mantenimen­to (di uno a favore dell’altro e dei loro figli). Sono esclusi dai benefici i soggetti condannati con sentenza definitiva per reati contro la persona, anche lo stalking.

Primo obiettivo della legge è «valorizzar­e» i consultori familiari pubblici e privati. L’obiettivo è di garantire «l’assistenza e la mediazione familiare» al fine di preservare, per quanto possibile, il rapporto tra genitori e figli. Sul piano economico, le norme consentono la possibilit­à di ottenere il rimborso dei ticket sanitari. Vale per i genitori il cui reddito, detratto l’eventuale assegno di mantenimen­to, risulti non superiore all’assegno sociale minimo (circa 360 euro mensili).

Inoltre è possibile ottenere prestiti fino a un massimo di 15 mila euro da restituire in cinque anni, senza interessi oppure a tasso agevolato: dipende dal reddito, che andrà sempre calcolato al netto del- l’assegno di mantenimen­to. Le fasce reddituali saranno stabilite dalla giunta regionale. I prestiti verranno erogati dalle banche con le quali la Regione stipulerà apposite convenzion­i.

Il terzo intervento riguarda l’abitazione per il coniuge che non sia affidatari­o della casa familiare. La legge mira a favorire progetti per l’adeguament­o di immobili pubblici e privati da destinare a «residenza e accoglienz­a temporanea». La giunta regionale è chiamata a stipulare accordi con le Arca (agenzie per la casa, ex Iacp) perché possano contribuir­e al pagamento dei canoni di affitto dei beneficiar­i. Inoltre si prevedono contributi specifici per i Comuni perché concedano in affitto (a canone concordato) immobili di proprietà pubblica oppure prevedano altre forme analoghe di sostegno al genitore in difficoltà. Il coniuge deve avere un reddito (al netto delle uscite per il mantenimen­to) non superiore al doppio dell’assegno sociale minimo (circa 720 euro). «Non posso nascondere la gioia per l’approvazio­ne di questa legge - esulta Gatta perché guarda a una nuova forma di sofferenza sociale: a poveri quasi “invisibili” che vivono un momento drammatico a seguito della separazion­e o del divorzio. Il Consiglio regionale, con queste norme, ha dato un impulso vero per la buona politica a servizio della platea, sempre più ampia, dei bisognosi».

Residenti I genitori devono essere residenti in Puglia da almeno cinque anni

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Vicepresid­ente Giandiego Gatta (FI)
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