Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Restrizion­i e disagi ai piani alti Si aggrava l’emergenza acqua

Tra dieci giorni erogazione ridotta. Appello anti-sprechi

- F. Str.

Per la seconda volta in poche settimane si decide di far calare la pressione dell’acqua nelle condutture di Aqp allo scopo di risparmiar­e acqua. La perdurante assenza di pioggia induce ad una seconda manovra di risparmio. Ieri vertice in Regione tra rappresent­anti dell’amministra­zione regionale, l’Aqp, l’Autorità idrica e l’Anci. Le nuove misure andranno in vigore dal 10 novembre. Si potranno avvertire disagi nelle abitazioni ai piani alti e prive di autoclave. Da parte delle istituzion­i arriva l’appello a risparmiar­e acqua. Alle sorgenti irpine il flusso è diminuito di un terzo; negli invasi la quantità di acqua si è dimezzata.

La perdurante assenza di pioggia provoca una nuova restrizion­e nell’erogazione dell’acqua, la seconda dall’inizio della stagione siccitosa. Dal 10 novembre l’Acquedotto pugliese (Aqp) ridurrà ulteriorme­nte la pressione nelle condutture.

Significa meno acqua in circolo: ad avvertire i disagi saranno solo le abitazioni che si trovano ai piani alti e sono prive di autoclave e serbatoi. Il fatto che la gran parte delle case non subirà contraccol­pi gravi non significa trascurare il normale buon senso a non sprecare acqua.

Le decisioni sulla nuova restrizion­e idrica sono state prese ieri nel corso di un vertice al quale hanno partecipat­o l’assessora regionale ai Lavori pubblici Anna Maria Curcuruto, il presidente di Anci Puglia Domenico Vitto, i rappresent­anti dell’Autorità idrica pugliese e di Aqp (le azioni sono state decise con l’intesa dell’Autorità di distretto del bacino dell’Appennino meridional­e).

Nel corso dell’incontro è emerso che - a causa dell’assenza di pioggia - l’acqua delle sorgenti storiche di Caposele e Cassano Irpino è diminuita del 33% (rispetto alla media del periodo) e quella delle dighe è calata della metà (rispetto alla quantità presente nello scorso anno).

Ciò nonostante Aqp si è impegnato a garantire il «livello minimo» di erogazione previsto dalla Carta dei servizi: ossia una pressione di 0,5 atmosfere al contatore.

Le restrizion­i potranno causare disagi ai piani superiori al primo, negli stabili privi di «idonei impianti di autoclave». L’Acquedotto chiarisce che per sistema «idoneo» si intende l’autoclave (pompa e serbatoio oppure «booster») posizionat­o al piano terra. La presenza dell’impianto ai piani alti o sui solai non garantisce l’erogazione idrica, per la ovvia ragione che con la pressione ridotta l’acqua non riceve la spinta necessaria a salire.

L’Acquedotto ricorda che è vietato l’inseriment­o di pompe sui collegamen­ti diretti con la rete pubblica e che gli impianti di autoclave devono essere realizzati in modo da assicurare discontinu­ità tra i tubi di Acquedotto Pugliese e quelli dello stabile. In caso contrario, potrebbero essere causati rigurgiti dell’acqua e ulteriori perdite di pressione.

Va chiarito, infine, che nei paesi di collina o di montagna, la diversa altimetria delle abitazioni può causare diversità di pressione all’interno dello stesso abitato. La Regione e l’Acquedotto rinnovano l’invito a tutti i cittadini ad usare l’acqua con la dovuta parsimonia.

L’assenza di pioggia Il flusso di Caposele e Cassano Irpino ridotto di un terzo, risorse dimezzate negli invasi

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La minaccia Le nuove restrizion­i nell’erogazione di acqua, in programma dal 10 novembre, rischiano di determinar­e il ricorso alle autobotti ai piani alti degli edifici sprovvisti di autoclave

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