Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il bistrot con il menu su misura
Relax, giardino e cibi biologici: a gennaio a Bari la sfida di «Well Done» Alessia, Sabrina e Stefania: così è nata l’idea del ristorante in abbonamento
Mangiare immersi in un giardino, con altalene, tavoli green e una dieta creata ad hoc per le proprie esigenze, siano esse di linea o di altro genere. Un cibo rigorosamente a chilometro zero che ben si inserisca nell’ambiente circostante. È l’idea alla base di «Well Done», il primo bistrot green che aprirà a Bari a gennaio, e che non solo non avrà un menù di alcun genere ma risponderà come non mai alle richieste dei propri clienti. Un’idea venuta a 3 giovani donne pugliesi, cugine e da un anno a questa parte co-founders di questa startup a metà tra il green e il food. «L’idea è venuta - racconta Alessia Menegatti quando ho scoperto di aspettare un bimbo. Ero da poco tornata dall’estero dove ho lavorato per un po’ nel campo del turismo e cercavo locali dove potere mangiare quello che mi era stato raccomandato dal medico. Dal pomodoro opportunamente lavato in poi. Così parlando con le mie cugine, e ora socie, Sabrina e Stefania Scannicchio, ci siamo così rese conto di una carenza di massima. Nella nostra Bari non c’era un posto che permettesse ai propri clienti di stare attenti alla linea, mangiare a chilometro zero e prendersi un momento di relax».
E così è nata l’idea di Well Done. Un ristorante che funzionerà ad abbonamento. «Con altalene, tavoli fatti da materiali eco-compatibili e stoviglie altrettanto green, io e le mie cugine ritireremo le diete dei nostri abbonati e ogni giorno gli faremo trovare il pasto pronto, stando attente a usare ingredienti biologici, e a chilometro zero per quanto possibile. A quel punto starà al cliente scegliere se venirci a trovare di persona occupando la sua pausa pranzo nel nostro angolo di green urbano o se invece preferisce ricevere il suo cibo a domicilio. Ovviamente in contenitori completamente biodegradabili ed ecologici».
Un modo per seguire con costanza la propria dieta grazie all’abbonamento settimanale o mensile e garantendosi intanto anche di mangiare cibi legati alla stagionalità. «Io e le mie cugine facciamo parte di quella fascia definita Millennials. Siamo giovani, armate di smartphone, nel mio caso con un bebè, e soprattutto attente a quel che mangiamo e all’ambiente. Siamo anche però delle buone forchette e ci siamo lanciate in questo progetto per coniugare tutte queste nostre diverse anime».
Salutare, fresco, e divertente. Se dietetico è anche meglio, ma non necessario. L’importante è
Trasparenza Ai clienti le indicazioni sui cibi. «Il nostro motto sarà: mangia bene, vivi meglio»
che risponda alle esigenze di ogni singolo cliente che intanto nel locale le cui caratteristiche sono tutt’ora in definizione, potrà probabilmente ricaricare i polmoni di aria fresca. «Il nostro motto sarà: mangia bene, vivi meglio. Il concetto è più quello di mangiare bene che di dimagrire ma sicuramente siamo pronte a rispondere alle richieste dei clienti che intanto troveranno tutte le indicazioni possibili e immaginabili sui cibi. Ma soprattutto saremo il primo bistrot Taylor made».