Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Città sostenibil­i, Puglia in ritardo

L’«Ecosistema urbano» di Legambient­e premia ancora una volta il Nord Brindisi in penultima posizione, la prima della regione è Foggia: settantesi­ma

- P. C.

Una Puglia poco eco-sostenibil­e. Se a Bari infatti migliora la qualità dell’aria, Taranto è il fanalino di coda della raccolta differenzi­ata e Lecce è la città che consuma più acqua.

C’è un Italia che sta già cambiando passo e un’altra ancora in ritardo. A dirlo i dati del report di Legambient­e «Ecosistema Urbano 2017» che si concentra sulle performanc­e ambientali dei capoluoghi italiani.

L’indagine indica alcuni buoni esempi di attenzione alle politiche ambientali. Ma purtroppo le città che sono in cima alla classifica sono tutte del Nord. Così la prima classifica­ta è Mantova, seguita da Trento, Bolzano, Parma, Pordenone.

Molto diversa la condizione del Sud e della Puglia che vede come sua prima classifica­ta Foggia, che è al 70° posto della classifica nazionale. Questo mentre Taranto è al 71° posto, Bari al 75°, Lecce al 77° e Brindisi è penultima in classifica al 103° seguita solo da Enna, in Sicilia.

«Anche nella XXIV edizione di Ecosistema Urbano – dice Francesco Tarantini, presidente di Legambient­e Puglia – emerge un quadro sostanzial­mente statico nelle performanc­e ambientali delle città capoluogo pugliesi, che arrancano e faticano a rinnovarsi in chiave sostenibil­e, puntando solo ad interventi puntuali per cercare di migliorare la qualità urbana. Nelle città si gioca una partita importante, è qui che la sfida dell’innovazion­e e della sostenibil­ità ambientale, della coesione sociale e dell’integrazio­ne, della rigenerazi­one urbana e una parte della lotta ai cambiament­i climatici».

Volendo fare il punto sulla qualità dell’aria la situazione rimane stabile a Foggia mentre migliora lievemente a Bari. Invece riguardo alla dispersio- ne dell’acqua della rete, ossia la differenza tra l’acqua immessa e l’acqua consumata per usi civili, industrial­i e agricoli, si passa dalla migliore performanc­e di Foggia, anche quest’anno tra le sei città virtuose in quest’ambito nella classifica nazionale, con l’11,2%, alla peggiore di Bari, con il 51,3%. Al centro della classifica, Brindisi, Lecce e Taranto rispettiva­ti mente con il 26,4%, il 47,6% e il 44,3%.

In quest’ambito è da segnalare, però, il significat­ivo peggiorame­nto di Lecce, il cui dato di dispersion­e idrica aumenta del 20,4%. Per ciò che riguarda, invece, il consumo idrico domestico, è alto a Lecce con 151,9 litri pro-capite mentre è il più basso a Foggia con 119,8 litri, in linea con i dapassa dello scorso anno.

Migliora sensibilme­nte, invece, la raccolta differenzi­ata in quasi tutti i capoluoghi, che però restano lontani dagli obiettivi di legge: Lecce passa dal 17% al 37% (+116,3%), Foggia dal 9% al 18% (+95,9%) e Bari dal 30% al 37% (+24%). Invece Taranto resta il fanalino di coda con il 16%.

Mentre sul tasso di motorizzaz­ione, ossia il numero delle auto circolanti ogni cento abitanti, le città migliori sono Bari

Raccolta dei rifiuti Nella differenzi­ata Taranto in coda con il 16% mentre Lecce sale al 37%, così come Bari

e Taranto, mentre la peggiore è Lecce. Sulla questione delle isole pedonali invece la situazione è invariata. Bari si piazza in vetta ai capoluoghi pugliesi mentre Lecce è la migliore per la presenza di piste ciclabili sebbene Bari abbia fatto registrare, con il 41%, un notevole migliorame­nto.

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