Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ecco i soldi di Tap e Snam In cambio del gasdotto arrivano 55 milioni di euro
I sindaci salentini da De Vincenti strappano compensazioni pari a 55 milioni. Le ricadute per l’indotto
C’è un gasdotto da costruire e un pezzo di territorio da convincere. Il gasdotto è Tap, che dall’Azerbaijan porterà metano nel cuore dell’Europa approdando a Melendugno, nel Salento più bello; il territorio da convincere è appunto quello: il tacco d’Italia con le spiagge dorate e il mare cristallino. Un’ostilità al progetto che ha messo in moto un movimento di protesta che vede in prima linea alcuni sindaci. Ieri a Roma il dialogo ha fatto un concreto passo avanti. Il ministro della coesione territoriale Claudio De Vincenti ha incontrato i vertici di Snam e Tap, sindacati, Confindustria, associazioni imprenditoriali e una delegazione di primi cittadini disponibili al dialogo (sono circa una trentina) rappresentati da Mario Accoto di Andrano (centrosinistra) e Giuseppe Taurini (Pd) di Trepuzzi. C’era anche il presidente della provincia Antonio Gabellone (centrodestra).
Alla fine, come forma di compensazione, il territorio incassa soldi, lavoro e iniziative per l’ambiente. «Tap e Snam ha spiegato De Vincenti - hanno presentato un piano di proposte per il territorio con un imne pegno accresciuto da 14 a 55 milioni di euro».
Dall’incontro a Palazzo Chigi è emerso che per i lavori di realizzazione di Tap e della pipeline di interconnessione alla rete le società coinvolte stimano un impatto complessivo sull’indotto locale di circa cento milioni di euro, con il coinvolgimento di circa mille persone nella costruzione, di cui oltre cinquecento assunte a livello locale. Nella fase di gestione operativa del tratto italiano di Tap e dell’interconnessione Snam, «è previsto il coinvolgimento di circa quaranta persoSnam e una ricaduta economica annua di circa 5 milioni di euro, di cui circa 1,5 milioni annui di ricaduta economica locale».
Tra gli impegni di Tap e Snam anche iniziative di carattere socioambientale. E’ allo studio un progetto di ricerca dedicato agli Ulivi e al contenimento della Xylella che durerà cinque anni con l’obiettivo di individuare cultivar resistenti all’attacco del batterio. Per favorire lo sviluppo di un turismo sostenibile, è prevista la realizzazione della Salento Greenway, una pista ciclabile in prossimità del percorso del gasdotto
Iniziative sociali Un progetto di ricerca dedicato agli ulivi e la pista ciclabile Salento Greenway Il fronte del no Restano contrari i primi cittadini di Melendugno e Nardò insieme al governatore Emiliano
che toccherà alcuni dei principali siti architettonici e naturalistici del territorio. E’ previsto il cofinanziamento della start up di un servizio di bike-sharing senza rastrelliere e con biciclette geolocalizzabili tramite app.
E’ già stato avviato il progetto Libera il mare per la pulizia dei fondali e delle spiagge. Sarà anche condotto un progetto a sostegno della pesca nell’area di San Foca. «Abbiamo ascoltato il territorio, raccolto le proposte e presentato un piano coerente con il piano energetico della Regione e con le aspettative del territorio» ha detto il managing director di Tap, Luca Schieppati. «Mi auguro e mi aspetto che anche gli altri sindaci (quelli non presenti al tavolo) vogliano valorizzare le ricadute positive per il loro territorio», ha commentato De Vincenti. Tra i sindaci contrari all’arrivo del gasdotto Marco Potì (centrosinistra) di Melendgno e Pippi Mellone (destra) di Nardò, al loro fianco il governatore Emiliano che si è sempre detto favorevole all’infrastruttura ma non all’approdo su quel tratto di costa.