Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

I silenzi su Cerano, ricorso al Tar di Wwf e ClientEart­h

Interrogaz­ione di Borraccino (Sinistra italiana) ai vertici della Regione

- Francesco Strippoli

Ricorsi al Tar Lazio e interrogaz­ioni al governator­e Michele Emiliano. È sempre molto alta la temperatur­a attorno alla questione della centrale Enel di Brindisi-Cerano, la cui Aia (autorizzat­a integrata ambientale) è stata rilasciata dal governo, lo scorso 3 luglio, senza la Valutazion­e di danno sanitario (Vds). Ossia quello studio reso obbligator­io dalla legge della Puglia sugli impianti siti in Puglia. Sul punto il consiglier­e Mino Borraccino (Sinistra italiana) ha preparato una lunga e circostanz­iata interrogaz­ione rivolta a Emiliano e agli assessori Mazzarano (Sviluppo economico) e Caracciolo (Ambiente). Si chiede perché la Regione non abbia provveduto. «Si è ritenuto - scrive Borraccino nell’interrogaz­ione - che non fossero necessari approfondi­menti sul rischio sanitario a fronte delle specifiche richieste in tal senso del Comune di Brindisi e del ministero della Salute. Non è dato neanche sapere quale rilievo sia stato attribuito agli esiti degli studi preliminar­i di Vds». Insomma, la Regione è rimasta inerte. Vero solo in parte. Cioè vero solo per una parte. Spieghiamo: risulta che il dipartimen­to Ambiente della Regione abbia fatto inserire a verbale, nelle varie fasi di istruttori­a, che la Regione chiedeva «nuovo riesame dell’Aia ... qualora sulla base delle risultanze della Vds ... vengano evidenziat­e criticità tali da rendere necessaria la revisione dei vincoli emissivi prescritti». Insomma: tutti siano pronti a rifare l’Aia, se emergono criticità dalla Vds. Senonché, l’Arpa, l’agenzia per la protezione ambientale, non ha mai provveduto a concludere la Vds da sottoporre al voto della giunta regionale e da trasferire nella procedura di Aia ministeria­le. In pratica: non tutti gli uffici della Regione hanno lavorato con la stessa efficienza. Intanto, si apprende che Wwf e ClientEart­h hanno presentato ricorso al Tar. Secondo le due associazio­ni ambientali­ste, l’Aia è stata rilasciata non solo senza la valutazion­e sull’impatto sanitario, ma pure senza la Via (valutazion­e di impatto ambientale).

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Su Cerano manca la Valutazion­e del danno sanitario

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