Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
I silenzi su Cerano, ricorso al Tar di Wwf e ClientEarth
Interrogazione di Borraccino (Sinistra italiana) ai vertici della Regione
Ricorsi al Tar Lazio e interrogazioni al governatore Michele Emiliano. È sempre molto alta la temperatura attorno alla questione della centrale Enel di Brindisi-Cerano, la cui Aia (autorizzata integrata ambientale) è stata rilasciata dal governo, lo scorso 3 luglio, senza la Valutazione di danno sanitario (Vds). Ossia quello studio reso obbligatorio dalla legge della Puglia sugli impianti siti in Puglia. Sul punto il consigliere Mino Borraccino (Sinistra italiana) ha preparato una lunga e circostanziata interrogazione rivolta a Emiliano e agli assessori Mazzarano (Sviluppo economico) e Caracciolo (Ambiente). Si chiede perché la Regione non abbia provveduto. «Si è ritenuto - scrive Borraccino nell’interrogazione - che non fossero necessari approfondimenti sul rischio sanitario a fronte delle specifiche richieste in tal senso del Comune di Brindisi e del ministero della Salute. Non è dato neanche sapere quale rilievo sia stato attribuito agli esiti degli studi preliminari di Vds». Insomma, la Regione è rimasta inerte. Vero solo in parte. Cioè vero solo per una parte. Spieghiamo: risulta che il dipartimento Ambiente della Regione abbia fatto inserire a verbale, nelle varie fasi di istruttoria, che la Regione chiedeva «nuovo riesame dell’Aia ... qualora sulla base delle risultanze della Vds ... vengano evidenziate criticità tali da rendere necessaria la revisione dei vincoli emissivi prescritti». Insomma: tutti siano pronti a rifare l’Aia, se emergono criticità dalla Vds. Senonché, l’Arpa, l’agenzia per la protezione ambientale, non ha mai provveduto a concludere la Vds da sottoporre al voto della giunta regionale e da trasferire nella procedura di Aia ministeriale. In pratica: non tutti gli uffici della Regione hanno lavorato con la stessa efficienza. Intanto, si apprende che Wwf e ClientEarth hanno presentato ricorso al Tar. Secondo le due associazioni ambientaliste, l’Aia è stata rilasciata non solo senza la valutazione sull’impatto sanitario, ma pure senza la Via (valutazione di impatto ambientale).