Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Anche due decisioni su Casa Sollievo della Sofferenza
Anche la Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo avrebbe beneficiato, senza saperlo, del sistema delle tangenti per avere dalle commissioni tributarie sentenze favorevoli. A gestire – secondo l’accusa - il tutto il commercialista Gianluca Orlandi di Noicattaro, in provincia di Bari, uno dei tre commercialisti per cui è scattato il divieto di esercitare la professione per un anno.
Due le sentenze che sarebbero state pilotate: una, del dicembre del 2015, davanti alla sezione 25 della Commissione tributaria regionale di Bari, sezione distaccata di Foggia, e l’altra, del marzo del 2017, davanti alla sezione 27. Orlandi avrebbe consegnato 4500 euro ad uno degli indagati nell’inchiesta, perché segnalasse a qualcuno all’interno della commissione, «la necessità che il procedimento avesse esito favorevole per il suo cliente». Mille euro, il denaro che avrebbe ricevuto, invece, l’intermediario – anche lui coinvolto nell’inchiesta - che a sua volta avrebbe segnalato al giudice relatore Vito Merra la necessità che il ricorso in appello fosse accolto. Inoltre lo stesso intermediario, dice l’accusa, avrebbe aiutato il giudice a scrivere la sentenza. Per ottenere «favori» per la seconda sentenza Orlandi avrebbe pagato una tangente di 2000 euro. In questa seconda vicenda a redigere, al posto del giudice Lorenzo Nicastro, la motivazione di sentenza a favore di Orlandi e della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, è Rosaria Adriana Benigno, all’epoca dei fatti segretaria di sezione della Commissione Tributaria Regionale.
Ad incastrare gli indagati alcune intercettazioni e videoregistrazioni avvenute all’interno di una stanza – dove ci sarebbe stato anche la consegna di una tangente - accanto alla reception di un albergo di San Giovanni Rotondo, come quella registrata tra il commercialista Orlandi e la persona che avrebbe avuto l’incarico di adoperarsi per il buon esito della sentenza. «Sei contento almeno o no? – domanda l’indagato al commercialista-. Vedi che figurone hai fatto, mo vedi quanti soldi ti recuperi là». In una occasione, inoltre uno degli indagati promette al commercialista il suo interessamento presso la commissione purché il commercialista gli dia un aiuto a trovare un lavoro alla figlia. «Io qui – dice a Orlandi – non ci guadagno niente perché sono tutti soldi che vanno là. Mi fai guadagnare con mia figlia. Dai».
Il mediatore/1 Sei contento almeno o no? Vedi che figurone hai fatto Il mediatore/2 Io qui non ci guadagno niente perché sono tutti soldi che vanno lì