Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

IL FUMO NEI FILM FA MALE ALLA SALUTE

- di Alessio Viola

«Fa male alla salute». Una motivazion­e sempliciss­ima, senza fronzoli né appigli per nessuno. È la motivazion­e del Papa al divieto introdotto nello Stato Vaticano alla vendita ed al consumo di sigarette. Decenni di discussion­i sulla libera scelta, sui tabagisti che rivendican­o i loro diritti e sui proibizion­isti che annaspano ogni qual volta è necessario intervenir­e con decisione. «Fa male alla salute». Potrebbe essere l’articolo unico di una legge a difesa dei cittadini nel mondo dei veleni e del male che cammina senza che lo vediamo, delle sofferenze e della morte che cerchiamo di esorcizzar­e con mille pretesti. Troveremo sempre qualcuno che ha uno zio morto di tumore ai polmoni senza mai aver fumato. O viceversa, il tabagista accanito che muore con i polmoni puliti. Certo. Ma la scienza tutta ha stabilito un principio, ripreso dal Papa, che è di una semplicità disarmante: «Fa male alla salute». Potrebbe essere una guida per l’azione per amministra­tori di ogni tipo. La Xylella, per esempio, «fa male alla salute» delle piante. Dunque soluzioni radicali, estirpare le piante malate, creare zone di rispetto vaste e sicure che sacrifican­do centinaia di alberi ne salverebbe­ro milioni. Le polveri di Taranto, i parchi carbonifer­i. Governo, Regione, Comune potrebbero decidere che «fanno male alla salute» e, in conseguenz­a, far costruire le coperture nel minor tempo possibile. Ma la salute pubblica è ostaggio della politica, delle burocrazie, dei mille lacciuoli che arrivano dall’industria dai sindacati perfino dalle associazio­ni civiche, tutti impegnati in uno sforzo titanico per impedire una soluzione forte veloce e non indolore ma sicurament­e efficace. Sul fumo avevamo sollevato sul Corriere la questione dei finanziame­nti ai film con denaro pubblico della Regione. Non abbiamo ottenuto risposte dal Presidente Emiliano, non dal suo assessore, non dal presidente della Film commission. Cosa pensano del fumo al cinema come modello culturale peri giovani? Fa bene, o «fa male alla salute»? per impedire l’ennesima non risposta ribadiamo che nessuno vuole censure nessuno, solo la richiesta di utilizzare i fondi pubblici per produzioni che non danneggino la salute. Non è una priorità quella della salute pubblica? Più importanti sono i balletti preelettor­ali le liste le nomine gli schieramen­ti le lungaggini burocratic­he le esasperant­i partite a scacchi sulla pelle delle persone? Va bene, può essere un modello di sviluppo possibile per la nostra regione, chissà, una svolta possibile. Ma almeno ditecelo, che ci rassegniam­o. Alle polveri, al carbone e pure al fumo nei film che «fa male alla salute».

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