Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Una statua sulla rotonda L’occasione per ripensare quel tratto di lungomare
Politici e studiosi si interrogano sul futuro del lungomare
Huawei sistema un statua alta 12 metri in largo Giannella per annunciare l’uscita sul mercato del nuovo device. E si apre il dibattito sull’utilizzo e sul futuro di quella grande rotonda sul mare che segna la fine del lungomare monumentale di Bari. Per il sociologo Giandomenico Amendola, la presidente Simonetta Lorusso e il consigliere Domenico Di Pola deve rimanere semplicemente quello che è, un affaccio sul mare. L’assessora Carla Tedesco, invece, volge il suo sguardo alle periferie.
Altro che spazio vuoto! Quella rotonda sul mare è piena dei ricordi, dei sogni, delle speranze, delle pause e dei momenti di divertimento di moltissimi baresi. «Una piazza vissuta non è mai vuota», dice il sociologo Giandomenico Amendola. E la presidente del Circolo della vela, Simonetta Lorusso, aggiunge: «Le rotonde sul mare sono quello che sono, non devono diventare null’altro».
Quella di cui si parla è la rotonda che chiude il lungomare Nazario Sauro di Bari, largo Giannella, dove ieri è stato svelato il «mistero» della statua alta 12 metri che raffigura Diva Tommei, considerata tra le startupper più promettenti d’Europa. Si tratta di una campagna promozionale organizzata da Huawei a Milano, Napoli e Bari per lanciare il suo ultimo device Mate 10 Pro. Rimarrà lì per una decina di giorni, poi il largo tornerà a svuotarsi e a ospitare, ogni primo lunedì del mese, l’alzabandiera del presidio militare dell’Esercito. Ma è proprio così, vuoto e grande, che quel largo deve rimanere?
«Una piazza vissuta non è mai vuota — dice Amendola —. Da quella rotonda ho assistito al rogo che distrusse il Petruzzelli e accanto a me c’erano i pescatori, che forse in quel teatro non ci avevano mai messo piede, che piangevano come vitelli. Mi sono commosso con e per loro. Il vuoto è una risorsa preziosa per una città». Stessa opinione la esprime Lorusso, il cui circolo che presiede si affaccia proprio su largo Giannella. «Il vero problema, semmai, è il lungomare — afferma —. La sua esposizione e i palazzi di fronte al mare fanno sì che la luce tramonti troppo presto e questo non consente di godersi i raggi del sole mentre si è seduti al tavolino di un bar. Ciò non toglie che bisognerà studiare un modo per vivacizzarlo».
«Quant’è brutta, spero non dovremo tenercela sullo stomaco troppo a lungo». Domenico Di Paola, consigliere comunale di opposizione dopo aver corso da candidato sindaco per il centrodestra, non la manda a dire sulla statua sistemata in largo Giannella. È sorpreso e infastidito dal clamore mediatico dell’iniziativa, e sull’utilizzo della rotonda non ha molto da dire: «Non è vero che è inutilizzata, è una rotonda dove da sempre migliaia di persone si fermano a guardano il mare. Io passo da lì da quando ero un bambino e mio padre mi dava 10 lire per recapitare le lettere. Si pensi, piuttosto, a valorizzare il resto del lungomare, come è stato con quella bella iniziativa delle panchine parlanti. Mi ero offerto di finanziare l’ampliamento di quel progetto fino a Pane e pomodoro, ma nessuno si è fatto avanti». Forse perché, in questo momento, l’amministrazione comunale è più interessata e impegnata nel recupero e valorizzazione delle periferie. Come conferma l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco. «Dobbiamo — dice — far vivere tutte le parti della città, andare oltre la città del ‘900 e le sole zone centrali».
Vuoto Largo Giannella è una spianata affacciata sul mare: quasi sempre è vuoto I pennoni Nella rotonda ci sono i pennoni militari per l’alzabandiera una volta al mese Simonetta Lorusso Le rotonde sul mare devono rimanere quello che sono, il problema è come vivacizzare il lungomare Carla Tedesco Bisogna andare oltre la città del ‘900 e impegnarsi a recuperare e valorizzare le periferie