Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il mio viaggio tra le cantine d’autore
Enologia e architettura, la guida della giornalista Valentina Venturi sulle bellezze italiane «In Puglia ho scoperto due capolavori come Tormaresca e Masserie Altemura»
Volte a crociera in tufo e migliaia di barriques di rovere. Panorami mozzafiato cari a Federico II di Svevia da ammirare sorseggiando un buon vino pugliese. E poi il Salento dove tra boschi e pinete i vigneti si perdono a vista d’occhio fino al mare tanto caro ai turisti. Anche a quelli vip e anche a quelli «invernali» perché il turismo del vino piace a tutti e non è un caso se quasi il 10% del turismo enoico è da attribuire proprio al tacco d’Italia. E allo stesso modo non è un caso se la giornalista romana Valentina Venturi ha deciso di esplorare, tra le tante meraviglie architettoniche legate al mondo del vino anche due cantine pugliesi nel suo libro «Cantine d’Autore», un viaggio nell’architettura del vino pubblicato da Edizioni All Around.
«A dire il vero - racconta Valentina - mi sono lanciata in questa avventura per passione e curiosità. Parlando anche con mio marito, che ha un po’ il pallino dei vini eccellenti, mi sono infervorata e ho iniziato a fare ricerche e ho scoperto che in molti casi le cantine da cui escono le bottiglie più amate d’Italia sono anche opera di Archistar o in alcuni casi rappresentano eccezionali recuperi di veri e propri patrimoni culturali nostrani».
E così nella guida del vino «anomala» della Venturi si trovano consigli e chicche per un connubio perfetto quello tra il piacere del palato e quello della vista. «Il turismo enogastronomico va per la maggiore, anche grazie alle tante eccellenze presenti in tutte le regioni, a volte a discapito della cultura. Eppure guardando con attenzione una cosa non esclude l’altra. Quello delle cantine d’autore, infatti, è un fenomeno rilevante. Tanto che oggi sempre più si parla di cattedrali del vino. Insomma la creatività architettonica e la valorizzazione del contesto circostante intercetta da tempo la voglia di sperimentare del mondo enologico».
E così seguendo le strade del vino e delle storiche cantine la Venturi, assieme allo scrittore e regista Paolo Zagari, accompagna i lettori dalle Langhe alla Maremma per la Cantina Rocca di Frassinello progettata da Renzo Piano e all’Umbria per la Cantina Castelbuono progettata da Arnaldo Pomodoro fino alle cantine dei vip, in una simpatica appendice per gli amanti del gossip.
«Impossible non citare quella di Albano, per quanto riguarda la Puglia. Ma soprattutto, per quanto riguarda questa regione ci sono due vere perle da esplorare. La prima è la Cantina Tormaresca paradiso pugliese di Marchesi Antinori. Anzi dovrei parlare al plurale perché ci sono ben due tenute eccezionali. La prima è la tenuta Bocca di Lupo, che sorge in agro di Minervino Murge, nell’area Castel del Monte. Natura selvaggia, cacciagione. Zona cara a Federico II di Svevia dove i vigneti crescono a circa 300 metri sopra il livello del mare. Una tenuta la cui cantina è stata costruita secondo i canoni delle antiche masserie della Murgia con una struttura fortificata e i muri bianchi in tufo. Il tufo poi c’è anche nella masseria dove una volta a crociera contiene fino a 1000 barrique di rovere. Imperdibile poi la seconda tenuta pugliese, quella della Masseria Maìme in pieno Salento. In questa tenuta, la cui cantina è una struttura da caratteristiche innovative, c’è una masseria seicentesca con il cortile storicamente usato proprio per la vinificazione».
Ma Marchesi Antinori non è l’unico «big» ad avere un angolo di Puglia. «L’altra Cantina imperdibile che ho citato è Masseria Altemura, a Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi, della famiglia Zonin. Dove è stata fatta un’operazione di recupero rispettando l’impianto originario a partire dai materiali. Tufo, pietra bianca, carparo, le chianche. Un vero e proprio viaggio nell’emozione del vino. Un viaggio che ho provato a raccontare anche nella mia guida e che consiglio a tutti per riscoprire queste meraviglie».