Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Le tre del mattino» Carofiglio incontra i lettori

Oggi alla libreria Laterza l’incontro tra lo scrittore e la comunità dei suoi lettori

- di Fabrizio Versienti

Il patto di fiducia tra Gianrico Carofiglio e i suoi (tanti) lettori si rinnova puntualmen­te a ogni romanzo, da quindici anni a questa parte. L’ultimo Le tre del mattino (Einaudi Stile Libero, Torino 2017, pp. 170, euro 16.50) non fa eccezione alla regola. Alla sua uscita, poco più di un mese fa, è volato nelle zone alte delle classifich­e di vendita per insediarvi­si stabilment­e (sui giornali di domenica scorsa figura al terzo posto, davanti ha solo Dan Brown e Alessandro D’Avenia). E’ anche per queste ragioni che la presentazi­one barese di questa sera alla libreria Laterza (ore 19), organizzat­a più a ridosso dell’uscita del libro ma poi rimandata per il lutto di casa Laterza, acquista ora il sapore di una conferma. Non ci sarà più l’emozione per il lancio della nuova creatura, con tutti i dubbi rituali dell’autore (sarà all’altezza dei precedenti? ce la farà a camminare con le sue gambe?); al suo posto, la sicurezza che deriva dall’aver fatto centro ancora una volta.

Che si tratti di storie seriali, come quelle dell’avvocato Guerrieri o del maresciall­o Fenoglio, di romanzi a tema «libero» (come quest’ultimo), di fumetti o di piccoli saggi sui massimi sistemi (le parole, il diritto, la verità), l’ex magistrato e senatore barese non perde fiducia e affetto dei suoi lettori. Il suo primo segreto sta certamente nella scrittura: asciugata, secca, precisa ed elegante, scivola veloce e sicura sotto gli occhi del lettore. Al secondo posto, i valori solidi e «antichi» che i suoi libri veicolano: lealtà, coraggio, affetti familiari, la convinzion­e che alla fine sia giusto stare dalla parte del bene, senza farsi troppe domande. Ma l’adesione dei personaggi a questi valori non è tronfia o stolida, al contrario si presenta in una forma adatta ai tempi: dolente, un po’ scazzata, scettica ma piena di buona volontà. E’ per questo che intorno ai suoi libri si raccoglie una comunità di lettori, generazion­almente molto definita ai tempi del primo Guerrieri, oggi più larga e variegata, che potrebbe quasi essere la base di un movimento politico.

In quest’ultimo libro, Le tre del mattino, si annodano tanti motivi importanti e ognuno trova ordinatame­nte il suo spazio: il passaggio all’età adulta; la relazione padre-figlio, segnata da una scoperta reciproca che coincide con la vigilia della separazion­e definitiva; la malattia (l’epilessia del figlio) che diventa occasione di scoperta di sé; il talento, che si può possedere ma anche tradire, come quello per la matematica di cui il padre ha fatto la sua profession­e e che il figlio ha disperso, in odio al padre, così come quest’ultimo non ha mai davvero coltivato il suo talento per il pianoforte jazz, che emerge per caso a notte fonda in un locale; l’amore per i libri, presente come sempre con i suoi omaggi (Salinger) e le sue manie; le città come teatri di vita, non più Bari ma Marsiglia, in cui padre e figlio trascorron­o insieme 48 ore insonni che sono la materia del romanzo.

Tutto si tiene, anche quando sembra che il filo si stia smarrendo, come in un’improvvisa­zione jazz che sembra sfuggire al controllo dei musicisti; ed è questo che assicura a quella musica, e a questo romanzo, la sua natura insieme profondame­nte individual­istica e intimament­e solidale.

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 ??  ?? L’autore Gianrico Carofiglio (Bari, 1961), scrittore di grandissim­o successo internazio­nale. E’ stato magistrato, senatore del Pd, presidente della Fondazione lirica Petruzzell­i
L’autore Gianrico Carofiglio (Bari, 1961), scrittore di grandissim­o successo internazio­nale. E’ stato magistrato, senatore del Pd, presidente della Fondazione lirica Petruzzell­i

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