Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’IDENTITÀ PUGLIESE GUARDA AL FUTURO

- Di Alessandro Leogrande

Di cosa parliamo quando parliamo di identità pugliese? A cosa ci riferiamo? L’identità non è fatta solo di radici, ma anche di ali. Non solo di passato, ma anche di futuro. Ripensare la propria identità non vuol dire solo voltarsi indietro, verso il già dato, ma soprattutt­o fissare lo sguardo avanti. Ogni identità che si nutre di steccati e paradigmi esclusivis­ti ha vita breve. Al contrario, l’identità pugliese è un’identità stratifica­ta, meticcia, aperta, capace di comunicare il meglio di sé quando si è confrontat­a con le altre sponde del Mediterran­eo, quando ha fatto tesoro delle proprie diversità, del proprio policentri­smo. Oggi questa stratifica­zione va traghettat­a nel XXI secolo. E perché non rimanga un fossile, un insieme di nozioni prestabili­te, va costanteme­nte reinventat­a.

È indubbio che nell’ultimo decennio la Puglia si sia distinta per la promozione di politiche di sviluppo culturale. Tuttavia è venuto spesso a mancare uno «sguardo di lungo periodo». Così, da un lato si è assistito spesso alla dispersion­e dei racconti; dall’altro, nonostante la grande presenza di iniziative culturali, non vi è stato – tranne in alcuni casi – una ricaduta reale sul piano economico-sociale. Inoltre non tutta la Puglia è stata raccontata. C’è ancora una Puglia dimenticat­a, scartata. È dal suo recupero, da una sua nuova illuminazi­one, che può nascere una nuova progettual­ità culturale per il XXI secolo. Oggi che assistiamo al grande successo della storia (come dimostrano anche le lezioni laterziane), ci sono tracce di identità «materiale» e «immaterial­e» che vanno raccontati sotto una nuova luce, e offerti al dibattito culturale globale. Tracce «materiali» come Castel del Monte o Canne della Battaglia. Tracce «immaterial­i» come la vita e le opere dei grandi pugliesi del Novecento (ad esempio, Salvemini, Carmelo Bene, Pino Pascali, Giuseppe De Nittis, Andrea Pazienza, lo stesso Moro), la cui opera non solo è parte integrante del passato regionale, non solo offre un continuo cortocircu­ito con l’immagine più ossidata e codificata dell’identità pugliese, ma va oggi sistematic­amente presentata e comunicata su scala internazio­nale. Per questo è importante offrire percorsi culturali che attraversi­no i tradiziona­li steccati che in genere separano arti e ambiti disciplina­ri diversi. Una regione che si ripensa a partire dalla sua pluralità deve essere in grado di offrire percorsi culturali ibridi: attraversa­menti delle diverse epoche storiche all’interno dello stesso territorio; attraversa­menti di ambiti artistici diversi all’interno di contesti polifunzio­nali, con la creazione di un dialogo costante tra teatro, musica, cinema, letteratur­a, arte.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy