Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Botte agli insegnanti: «Ora basta»
Insulti, minacce e aggressioni. Manifestazione di docenti: «Chiediamo rispetto»
«Rispetto e tutela per i docenti». È silenzioso il flash mob organizzato dagli insegnanti della scuola «San Giovanni Bosco» dopo l’aggressione a una docente da parte di un genitore.
«Genitori con noi per una scuola sicura». «Rispetto e tutela per i docenti». «No alla trincea, sì al dialogo». È silenzioso il flash mob organizzato dagli insegnanti della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “San Giovanni Bosco - Melo da Bari”, nel quartiere Libertà, dopo l’aggressione di una docente da parte della madre di una studentessa che era stata rimproverata.
A parlare per gli insegnanti, i cartelli che tengono stretti tra le mani. Disposti uno accanto all’altro, i docenti sono circa una ventina. Di più i genitori degli studenti, accorsi per dar sostegno a una categoria sempre più maltrattata. La manifestazione, organizzata nella piazzetta antistante la chiesa del Redentore per richiamare l’attenzione pubblica sulla forte esigenza di tutela, rispetto e collaborazione da parte dei genitori, dura pochissimi minuti. «Ma è soltanto l’inizio», promette Giuseppe Capozza, dirigente scolastico. «Presto avremo accesso a una serie di finanziamenti che ci permetteranno di portare avanti tanti progetti formativi, anche per i genitori».
Il preside, dopo una visita ieri mattina all’ufficio scolastico regionale, già pensa a un ciclo di incontri con medici psicologi, il cui tema centrale sarà proprio il rapporto docentigenitori. La pubblicazione dei bandi è imminente. «Dobbiamo ristabilire un corretto equilibrio tra queste due categorie – spiega Capozza – i cui rapporti sono fondamentali proprio per la presenza, al centro, dei giovani studenti».
Atteggiamenti volgari, aggressioni verbali, minacce. «Si è molto parlato dell’episodio accaduto circa un mese fa, il più eclatante, quando una professoressa è stata schiaffeggiata da una mamma solo per aver rimproverato la figlia – continua il dirigente scolastico -. Quello che in pochi sanno è che situazioni del genere sono tutt’altro che sporadiche».
Solo tre anni fa un’altra aggressione ai danni di una docente, vittima delle ire di un genitore. L’anno scorso, invece, è toccata a un’educatrice. «La mamma del bambino – prosegue Capozza – era convinta che l’operatrice avesse privato il piccolo della sua colazione, salvo poi scoprire che la merendina era esattamente dove era stata inizialmente riposta: nella cartella».
Il fraintendimento è costato all’educatrice una tirata di capelli e un grandissimo spavento. E all’interno della scuola già ci si sta organizzando per una ottimizzazione della vigilanza: «Abbiamo rivisto la distribuzione dei collaboratori scolastici sui piani in modo da avere atrio e corridoi sempre coperti», conclude Capozza. E a giorni potrebbero arrivare anche i primi risultati del bando pubblicato dal Comune di Bari per implementare i presìdi all’esterno delle scuole, bando rivolto prevalentemente a carabinieri o vigili in pensione. «Stiamo avviando sul quartiere un piano che il sindaco ha già presentato ai parroci – spiega l’assessore alle Politiche giovanili, Paola Romano - ma che presto presenteremo anche nelle scuole».