Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il business dell’accoglienza in Puglia ci sono 182 centri e mille migranti in più
Oltre 800 persone in più rispetto alla capienza prevista
Nei centri di accoglienza straordinaria pugliesi, a gennaio erano ospitati 6.270 migranti: ci sarebbero dunque circa 860 persone in più rispetto alla capienza prevista nelle 182 strutture individuate dalle prefetture.
Nei centri di accoglienza straordinaria (i cosiddetti Cas) pugliesi, a gennaio 2017, erano ospitati 6.270 migranti: secondo i dati forniti dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni migratori in base al dossier elaborato da Cittalia, ci sarebbero dunque circa 860 persone in più rispetto alla capienza prevista nelle 182 strutture, la maggior parte in provincia di Lecce, individuate dalle prefetture.
Circa la metà di tutti i richiedenti asilo presenti sul territorio regionale, considerando anche gli hotspot, i centri di prima accoglienza e i centri di accoglienza integrata dei Comuni (gli Sprar), si trovano dunque in queste strutture nate in realtà per fronteggiare l’emergenza. E così, invece di essere centri in cui la permanenza è limitata al tempo strettamente necessario al trasferimento dei migranti in luoghi con standard di qualità più dignitosi, sono diventati la modalità ordinaria di accoglienza.
Spesso, perciò, come raccontato nei giorni scorsi dal Corriere con due reportage nei centri di Bitonto e Modugno, tra i più grandi dei 14 presenti in provincia di Bari, i migranti sono costretti a vivere in condizioni di sovraffollamento e lamentano condizioni igienico-sanitarie piuttosto precarie. Una situazione che rischia di diventare esplosiva e sulla quale è già intervenuto, prima con un sopralluogo e successivamente formalizzando una denuncia in Procura, il vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta, il deputato del Movimento 5 Stelle Giuseppe Brescia.
Dopo il caso Modugno l’onorevole preannuncia una nuova interrogazione al Ministro dell’Interno: «Il nostro obiettivo – ha dichiarato – è portare ad una condizione di normalità il sistema d’accoglienza italiano, a partire proprio da questi casi di eclatante illegittimità che abbiamo riscontrato nel Barese. Il fenomeno dei centri di accoglienza straordinaria - ha aggiunto - è ormai fuori controllo. La politica cerca di aggirare il problema rifugiandosi nell’emergenza e non dando risposte adeguate alla gravità della situazione. Noi faremo di tutto per invertire questa tendenza e punteremo sullo Sprar come unico modello possibile per una accoglienza giusta e dignitosa. Una volta al governo - ha proseguito - poché
L’esposto Il deputato del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Brescia, ha presentato un esposto sul caso Bitonto
tenzieremo la rete Sprar e trasformeremo questo sistema opaco in un’eccellenza».
La questione però è finita anche sul tavolo dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni. Irma Melini, consigliere comunale a Bari e vice coordinatore regionale Anci Giovani, «dopo la denuncia a mezzo stampa del Corriere», si è attivata «presso gli Uffici Immigrazione di Anci affin- possano in breve tempo verificare con il ministero dell’Interno quanto denunciato. È chiaro – ha aggiunto – che la nostra strategia è volta a trasformare i Cas in Sprar, così da creare una rete di accoglienza trasparente e capace di accogliere, integrare e controllare sia chi opera nel settore sia chi accogliamo nel nostro Paese».