Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
In tre picchiarono il preside arrestati tre bulli a Putignano
Sono approdate a una svolta le indagini dei carabinieri sulla spedizione punitiva alla media Parini di Putignano Ai domiciliari un 22enne e due 18enni, uno è il fratello dell’alunno che aveva aggredito un ragazzo più piccolo
Tre giovani, due di loro appena maggiorenni ed un ven- tiduenne, sono stati arrestati e messi ai domiciliari dai carabinieri perché accusati di avere aggredito lo scorso l’11 ottobre il preside dell’istituto Parini di Putignano all’interno della scuola. Ai tre è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare domiciliare emessa dal gip di Bari La Battaglia, su richiesta del pm Marco D’Agostino. Sono tutti di Putignano, e il più grande di loro era già ai domiciliari per reati di droga. Tutto era iniziato per una lite tra ragazzi che ha poi coinvolto le famiglie.
Le urla, le minacce e infine uno schiaffo al volto. I presunti responsabili di quella mattinata di tensione in una scuola media di Putignano, conclusasi con l’aggressione al preside, sono stati arrestati dai carabinieri a poco più di un mese di distanza: si tratta di due diciottenni e un ventiduenne, hanno tutti ottenuto il beneficio dei domiciliari, misura a cui il più grande di loro era già sottoposto per reati di droga. È questa la svolta giudiziaria di una storia che ripropone non solo il grave problema del bullismo, ma anche il delicato tema dei rapporti tra insegnanti e docenti.
Tutto è cominciato dopo una lite tra studenti della scuola media Parini di Putignano. Secondo quanto accertato dai carabinieri, il 10 ottobre un alunno di seconda media avrebbe picchiato uno di prima dinanzi all’ingresso dell’istituto; il giorno dopo, la madre del ragazzino aggredito si è presentata a scuola: avrebbe rimproverato l’aggressore e si sarebbe rivolta al preside Franco Tricase, ex sindaco di Castellana Grotte, informandolo di quanto accaduto. E questo è bastato a scatenare l’ira della madre dell’altro alunno. Quest’ultima, dopo aver saputo cosa era successo, è subito andata a scuola, dove avrebbe inveito contro un funzionario chiedendo inutilmente a gran voce il nome della donna che aveva rimproverato il figlio. Non è trascorso molto tempo. Nell’istituto si sono presentati i due diciottenni (uno è il fratello maggiore dell’alunno di seconda media responsabile del pestaggio) e il ventiduenne: i tre - secondo quanto emerso dalle indagini - prima avrebbero strattonato una collaboratrice, poi avrebbero fatto irruzione nell’ufficio del preside. L’obiettivo era lo stesso: sapere il nome della donna che aveva rimproverato il ragazzino di seconda media. Di fronte al rifiuto del dirigente, la tensione è salita, e uno dei diciottenni avrebbe schiaffeggiato il docente. Prima di allontanarsi, il gruppo avrebbe anche rivolto minacce intimando di non raccontare nulla.
Il docente è stato soccorso ed è stato accompagnato in ospedale, dove i medici lo hanno medicato e giudicato guaribile in quattro giorni. Nello stesso sono cominciate le indagini. I carabinieri hanno raccolto testimonianze facendo luce su quanto accaduto a scuola, e l’inchiesta è approdata a una svolta grazie alle immagini della videosorveglianza. Alla fine sono scattati i provvedimenti cautelari: le ordinanze sono state firmate dalla gip Valeria La Battaglia su richiesta del sostituto procuratore Marco D’Agostino. I reati contestati sono lesioni personali aggravate, violenza e minaccia a pubblico ufficiale.