Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il doppio ex Maurizio Iorio «Bari-Foggia, che bel derby»
Parla il doppio ex Maurizio Iorio, milanese con il cuore in Puglia «Biancorossi avvantaggiati, ma con Mazzeo i dauni potrebbero giocarsela»
Milanese d’origine, pugliese d’adozione. Metà barese, metà foggiano. Perché Maurizio Iorio, con il Foggia ha esordito in A (due stagioni, tra ’76 e ’78), nel Bari ha spiccato il volo (28 gol tra ’80 e ’82), prima di conquistare scudetti e consensi. In pochi potrebbero parlare del derby di domenica con il suo entusiasmo.
Maurizio Iorio, cosa ha rappresentato la Puglia per lei?
«Sono stati anni fantastici. Foggia mi ha dato la possibilità di realizzare un sogno, mi hanno coccolato, avevo 16 anni. Sarò sempre grato al Foggia. Anche Bari è stata indimenticabile. Lì sono diventato uomo e ho capito cosa fosse il calcio. La Puglia è nel mio cuore». Ricordi di quelle esperienze? «Ce ne sono tanti. Penso alla prima rete in serie A, proprio con la maglia del Foggia, contro il Pescara. Tra tanti gol col Bari, invece, mi viene in mente quello che non mi fu convalidato. Sfidavamo il Pisa, era regolarissimo. Avrebbe voluto dire serie A, invece lasciò solo tanti dubbi».
Facciamo un salto nel presente?
«Sarà una partita bella, vivace. Il Bari parte con un pizzico di vantaggio perché è primo, ha entusiasmo, una rosa competitiva e una striscia casalinga di tutto rispetto. Il Foggia è sfavorito per- ché non trova la solidità necessaria per posizionarsi a ridosso dei playoff. Anche se in fase offensiva è tra quelle che mi piace di più».
Anche il Bari segna tanto. Ci sono tutti gli ingredienti per una partita spettacolo.
«Speriamo che ci sia anche la degna cornice di pubblico, perché entrambe le tifoserie meritano di “sfottersi” con correttezza. Sono tra quelle più calorose e numerose della B, riempiono gli stadi. Quasi un biglietto da visita nuovo per il calcio. Mi auguro che il questore dia il permesso ai foggiani di esserci. Se così non fosse, sarebbe davvero difficile da capire».
Si aspettava che Grosso po- tesse fare già così bene?
«Assolutamente sì. È equilibratissimo, umile, com’era da giocatore. Cammina sempre con il profilo basso e sta facendo un lavoro straordinario. Ha costruito un gruppo competitivo, anche grazie alla società, che gli ha messo a disposizione un organico di tutto rispetto. Il Bari lotterà fino alla fine». Stroppa invece va avanti tra alti e bassi.
«È un allenatore che mi piace molto. Con una rosa più competitiva potrebbe pure arrivare ai playoff». Cosa potrà essere decisivo domenica?
«Bisogna anzitutto capire se il Foggia recupererà elementi determinanti. Penso a Mazzeo, che se gioca, ma sarà difficile, può fare la differenza. Nel Bari dico Galano. Quella biancorossa non è una squadra con tantissima qualità, a meno che non si parli appunto di lui. È un gruppo tosto, forte fisicamente, compatto».
Il Bari nelle ultime gare sta volando grazie a giocatori inattesi. Anderson e Petriccione soprattutto.
«Bisogna fare i complimenti ad allenatore e ds, figure che nel calcio sono sempre e solo criticate. Anderson può essere la rivelazione, è un’iradiddio, con una forza fisica dirompente, buoni piedi e tecnica. Petriccione in Italia si conosceva già, è stato bravo a sfruttare la sua chance e ora è dura togliergli il posto». Quanto può crescere invece il Foggia?
«Tanto, e mi preme sottolineare che ha finalmente una società solida, seria e preparata dopo anni di turbolenza. Questo è il tassello principale». Per lei è un po’ il derby del cuore.
«Torno spesso in Puglia, sono orgogliosamente un pugliese di adozione. Sono fiero e strafelice che ci sia questo derby. Vinca il migliore».
Sorprese «Anderson può essere la rivelazione, ha forza e tecnica. Petriccione è già una realtà»