Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Tribunale, prima pioveva dentro e ora è senz’acqua
Il procuratore Volpe ha chiesto le autocisterne. I bagni sono chiusi
Dopo le infiltrazioni al quarto piano di una settimana fa, causate dalle piogge abbondanti, adesso, nel Tribunale di via Nazariantz manca l’acqua. Venerdì ha cominciato a uscire a singhiozzo, mentre da lunedì rubinetti e scarichi dei servizi igienici sono completamente a secco. Il sopralluogo dei tecnici dell’Acquedotto Pugliese ha dato esito negativo, nel senso che l’acqua arriva regolarmente fino al rubinetto generale. Il problema, quindi, andrebbe ricercato nella rete interna all’edificio, che versa in condizioni disastrose sotto molti punti di vista. Ieri, il procuratore capo Giuseppe Volpe ha scritto alla Prefettura chiedendo che vengano inviate autocisterne per sopperire ai disagi. Nel Palagiustizia circolano ogni giorno circa duemila persone.
Quando tanto e quando niente. Dopo gli allagamenti della scorsa settimana, da due giorni a questa parte il Tribunale penale di via Nazariantz, a Bari è senz’acqua, con servizi igienici inutilizzabili. Il problema è talmente serio che ieri il procuratore Giuseppe Volpe ha scritto alla Prefettura chiedendo che il servizio venga temporaneamente garantito da autocisterne.
I disagi sono cominciati venerdì scorso, quando l’erogazione da rubinetti e scarichi ha cominciato a funzionare a intermittenza. Trascorso il weekend, il rientro di lunedì è stato particolarmente duro perché di acqua non ce n’era più neanche una goccia. Rubinetti e scarichi completamente a secco. Una situazione inammissibile dal momento che i quattro piani dell’edificio sono frequentati da una media di duemila persone ogni giorno fra magistrati, avvocati, cancellieri e utenti. Particolarmente dura per chi ci lavora magistrati, impiegati, cancellieri e forze dell’ordine —, che non possono usufruire dei servizi igienici per l’intera giornata lavorativa. Dall’Acquedotto Pugliese hanno fatto sapere che è stato eseguito un sopralluogo che ha accertato la regolare erogazione di acqua al contatore che serve il palazzo. Secondo i tecnici, quindi, il guasto riguarda il tratto che collega il contatore all’impianto idrico del Palagiustizia, oppure lo stesso sistema idrico interno.
Esattamente una settimana fa, mercoledì 15 novembre, nello stesso edificio si era dovuto fare i conti con un problema del tutto opposto. In seguito alle piogge abbondanti, infatti, l’acqua era penetrata dal terrazzo impregnando i muri e tutti i pannelli isolanti che proteggono gli impianti, fino a inzuppare alcuni pannelli di cartongesso del soffitto del quarto piano che sono crollati. Gli impiegati hanno distribuito bacinelle e secchi nei corridoi, negli archivi, in alcuni uffici e perfino di fronte alla porta d’ingresso della stanza del procuratore Volpe, offrendo uno spettacolo non certo degno di un Tribunale. Nessuno aveva pensato che quell’acqua raccolta nei secchi sarebbe potuta tornare utile in questi giorni in cui i rubinetti sono a secco. Non va meglio nella sede del Tribunale civile, in piazza De Nicola, dove, prima ad agosto e poi a ottobre, si è dovuto fare i conti con la caduta di pezzi di acciaio dalla facciata, con l’allagamento dell’ingresso dal lato dell’impalcatura e con infiltrazioni di acqua anche all’interno dell’edificio.