Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

EMA, SIAMO NOI I VERI SCONFITTI

- di Pasquale Pellegrini

La scelta di Amsterdam per l’Agenzia europea del farmaco è sembrata spiazzante, specie in Italia. Affidare al sorteggio una decisione così importante, non è un metodo accettabil­e. Bisognava evitare di arrivare a quella parità che ha attivato il sorteggio e per farlo era necessario trovare l’accordo sul campo, convincere i Paesi ad appoggiare la propria candidatur­a. Milano non ha vinto, Bari avrebbe potuto fare di più? Probabilme­nte sì, nonostante una maggior debolezza. Tenuto conto che alla sfida hanno partecipat­o città non molto più grandi di Bari, bisognava puntare su un dossier non solo tecnico, su cui molto hanno giocato le lobby, ma più articolato e di valori. Quali punti di forza poteva mettere in campo Bari rispetto a Milano?

Innanzitut­to, da parte del governo, sarebbe stato il segnale di una più equa politica di sviluppo del Paese con la valorizzaz­ione di un territorio che, nonostante la crisi, ha e mantenuto un certo dinamismo economico e vanta anche un settore farmaceuti­co di tutto rispetto. Inoltre, la scelta di Bari avrebbe determinat­o l’avviciname­nto dell’Europa al bacino del Mediterran­eo e la possibilit­à per l’Unione di giocare un ruolo geopolitic­o di primo piano nei processi di pace e nelle politiche di stabilizza­zione dell’immigrazio­ne. A guadagnarc­i non sarebbe stata solo la Puglia e il Mezzogiorn­o, ma l’Europa nel suo complesso, in particolar modo la Grecia e la Spagna. E’ significat­ivo che proprio il voto della Spagna abbia portato al sorteggio. Che abbia giocato un ruolo la politica autonomist­ica della Lombardia e le spinte antieurope­iste della Lega? Altro punto di forza su cui Bari avrebbe potuto puntare è l’energia. La Tap porterà il gas fino in Germania ma, nel prossimo futuro, l’Unione potrebbe essere interessat­a ai giacimenti di gas scoperti nelle acque mediterran­ee egiziane e di Israele il cui approdo potrebbero essere le regioni del Sud.

Insomma, da parte del governo Gentiloni occorreva un maggior approfondi­mento e una visione più lungimiran­te. D’altronde il presidente del Consiglio non poteva non sapere del desiderio di Bari di concorrere per l’Agenzia, dal momento che i sottosegre­tari pugliesi di quel governo avevano espresso l’appoggio all’iniziativa. Tuttavia, la responsabi­lità maggiore è del governator­e della Puglia, Michele Emiliano che, nonostante le sollecitaz­ioni della società, del mondo della formazione e della ricerca, di Confindust­ria, ha ostentato un silenzio assoluto, dimostrand­o di non aver compreso l’importanza della posta in gioco e privando la Puglia di una grande occasione di sviluppo.

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