Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Odiami figlio mio, ma ti faccio arrestare»
Occorre pudore nell’accostarsi a certi momenti nella vita delle persone. Come quello della madre che ha fatto arrestare suo figlio. «Per salvarlo», e mai motivazione è apparsa più drammatica e al tempo stesso semplice e razionale. Una lettera che va preservata dalla retorica, dalla melassa buonista e dalla marmaglia forcaiola in eguale misura.
In questa storia, una madre fa arrestare il figlio latitante e gli scrive: «Odiami pure, ma io ho voluto salvarti». «Carissimo fire». gli omio-ha scrittola donna affidandola lettera al sito Coratolive.it- l’ altra mattina ho fatto qualcosa che una madre non vorrebbe e non dovrebbe mai fare: ho tradito la cieca fiducia che tu da 24 anni riponevi me, consegnandoti nelle mani di qualcuno che di te non sa nulla, se non il tuo nome e le tue “bravate”. È stato un gesto necessario ed inevitabile. Le notizie frammentarie e confuse che mi giungevano durante la tua assurda latitanza mi trafiggevano il cuo- Il ragazzo era ricercato da tre mesi. Cioè da quando era fuggito dai domiciliari (per spaccio di droga).
Una madre che parla di suo figlio è natura, è la vita che si racconta, è anima che si fa corpo e viscere e pianto. Il torto peggiore che potremmo fare a quella madre è trattarla da esempio, farne una madonna pellegrina da esibire nei convegni e citare in ogni manifestazione antimafia antibullismo antitutto.
Il titolare di un’azienda agricola tra Ascoli Satriano e Orta Nova, nel Foggiano, è stato denunciato in stato di libertà dai carabinieri in relazione alla morte, avvenuta alcuni giorni fa, di un lavoratore romeno di 47 anni che sarebbe stato travolto da un trattore mentre lavorava nella stessa zona di campagna e il cui corpo è stato trovato abbandonato sul ciglio di una strada.