Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Odiami figlio mio, ma ti faccio arrestare»

- Di Alessio Viola

Occorre pudore nell’accostarsi a certi momenti nella vita delle persone. Come quello della madre che ha fatto arrestare suo figlio. «Per salvarlo», e mai motivazion­e è apparsa più drammatica e al tempo stesso semplice e razionale. Una lettera che va preservata dalla retorica, dalla melassa buonista e dalla marmaglia forcaiola in eguale misura.

In questa storia, una madre fa arrestare il figlio latitante e gli scrive: «Odiami pure, ma io ho voluto salvarti». «Carissimo fire». gli omio-ha scrittola donna affidandol­a lettera al sito Coratolive.it- l’ altra mattina ho fatto qualcosa che una madre non vorrebbe e non dovrebbe mai fare: ho tradito la cieca fiducia che tu da 24 anni riponevi me, consegnand­oti nelle mani di qualcuno che di te non sa nulla, se non il tuo nome e le tue “bravate”. È stato un gesto necessario ed inevitabil­e. Le notizie frammentar­ie e confuse che mi giungevano durante la tua assurda latitanza mi trafiggeva­no il cuo- Il ragazzo era ricercato da tre mesi. Cioè da quando era fuggito dai domiciliar­i (per spaccio di droga).

Una madre che parla di suo figlio è natura, è la vita che si racconta, è anima che si fa corpo e viscere e pianto. Il torto peggiore che potremmo fare a quella madre è trattarla da esempio, farne una madonna pellegrina da esibire nei convegni e citare in ogni manifestaz­ione antimafia antibullis­mo antitutto.

Il titolare di un’azienda agricola tra Ascoli Satriano e Orta Nova, nel Foggiano, è stato denunciato in stato di libertà dai carabinier­i in relazione alla morte, avvenuta alcuni giorni fa, di un lavoratore romeno di 47 anni che sarebbe stato travolto da un trattore mentre lavorava nella stessa zona di campagna e il cui corpo è stato trovato abbandonat­o sul ciglio di una strada.

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