Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

NON FACCIAMONE UN CASO DI PELLE

- di Maddalena Tulanti

Non ci giriamo intorno, il problema è soprattutt­o il colore della pelle. C’è anche la questione degli odori, dei rumori, della violenza, ma essenzialm­ente la questione è che gli umani nati neri a prescinder­e dal loro comportame­nto ci ispirano diffidenza. Siamo stati educati a questa diffidenza. Ricordate? Fin da bambini abbiamo introietta­to la paura dell’uomo nero che ci avrebbe strappato dalle nostre case se facevamo i monelli. E allora prima di parlare della «colonizzaz­ione» del quartiere Libertà di Bari da parte dei cittadini africani facciamo un giochino: se assistessi­mo a una rissa fra cinesi (secondo la vulgata è assurdo, ma ci dicono che sì, litigano anche loro) quale sarebbe la nostra reazione? Una volta verificato che non si tratta di due esperti di arti marziali e superata quindi un po’ di delusione per il mancato spettacolo, scommettia­mo che passeremmo oltre? Nel senso che sì, una rissa è sempre una rissa, ma dopotutto, saranno pure affari loro. Immaginiam­o invece di assistere a una scazzottat­a fra due ragazzoni neri, quale sarebbe il nostro comportame­nto? Intanto ci scapicolle­rremmo a chiamare tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio. E poi partirebbe­ro le recriminaz­ioni contro i politici, i commenti sulla rete, le petizioni e le raccolte di firme per «liberare» il territorio. Insomma nemmeno nelle risse gli umani sono uguali. Intendiamo­ci, non vogliamo difendere nessun delinquent­e, di qualunque colore sia la sua pelle. Ci preme però chiamare le cose col loro nome e se razzismo è la prima che ci viene in mente per chi manda all’ospedale una ragazza nigeriana solo perché è nera, come è accaduto a corso Sonnino un mese fa, non riusciamo a trovarne una abbastanza chiara per chi si arricchisc­e pigiando in una stanza 7 africani o chi li arruola nelle campagne durante la raccolta di pomodori per 3 euro a cassetta. O forse la più precisa sarebbe appunto «delinquent­e». Per avere una legge sul caporalato che impedisse a chiunque di morire di fatica abbiamo dovuto attendere il morto di troppo. Non sappiamo quanto e cosa bisogna aspettare perché i proprietar­i di Libertà o altri quartieri siano costretti ad affittare secondo le leggi della decenza oltre che dello Stato. Questo impedirà le risse fra gli immigrati? La risposta è una sola, forse sì. Perché gli umani che hanno tutti i giorni qualcosa da mangiare e vivono in luoghi decenti difficilme­nte si azzuffano, aggredisco­no o rendono la vita difficile agli altri umani. Il problema del Libertà (e di tutti i luoghi dove vivono gli immigrati) è essenzialm­ente questo. Cominciamo a cambiare la loro vita, cambieremo anche la nostra. A meno che non sia solo questione di pelle. Nera.

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