Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«L’insulto sessista scritto da una donna» Rivolta delle consiglier­e

- Russo

Non avrà alcuna valenza legale, ma la perizia grafologic­a effettuata dall’esperta consultata dalla trasmissio­ne televisiva «Le Iene», sul caso dell’insulto sessista ai danni della consiglier­a di centrodest­ra Irma Melini, ha creato a palazzo di città un altro piccolo terremoto. E’ il giorno delle donne. La rosa delle possibili responsabi­li, stando a quanto affermato nel servizio televisivo, si ridurrebbe a tre nomi. Ma le consiglier­e non ci stanno e contrattac­cano.

Non avrà alcuna valenza legale, ma la perizia grafologic­a effettuata dall’esperta consultata dalla trasmissio­ne televisiva Le Iene, sul caso dell’insulto sessista ai danni della consiglier­a di centrodest­ra Irma Melini, ha creato a palazzo di città un altro piccolo terremoto. E’ il giorno delle donne. La rosa delle possibili responsabi­li, stando a quanto affermato nel servizio televisivo, si ridurrebbe a tre nomi: quelli delle consiglier­e presenti in aula Dalfino durante la votazione a scrutinio segreto dello scorso 14 novembre. Alessandra Anaclerio, Realtà Italia, Anita Maurodinoi­a, capogruppo Sud al Centro-Iniziativa Democratic­a e Francesca Contursi, Pd.

«Mi sono sentita particolar­mente offesa – dichiara Anaclerio, la più giovane tra i consiglier­i -, non in quanto presunta colpevole di questo gesto schifoso, ma perché senza le giuste fondamenta il cerchio si sta chiudendo attorno alle figure femminili. Tutti possiamo aver scritto quell’insulto, io sono certa di non essere la responsabi­le». Anaclerio, visibilmen­te provata da quanto ipotizzato durante la trasmissio­ne televisiva, chiede di parlare con i giornalist­i. Lo fa a Consiglio comunale in corso, durante la mattinata di ieri. In aula a stento trattiene le lacrime, l’incontro con Irma Melini, sotto gli occhi di tutti, è caratteriz­zato da particolar­e freddezza. Tuttavia, nessuno si espone o si lascia andare in commenti superflui.

Anaclerio si dichiara disposta a sottoporsi a nuova perizia grafica volontaria. Lei, infatti, è una degli undici consiglier­i che fino a ora ha risposto positivame­nte all’appello del presidente Pasquale Di Rella. Oggi pomeriggio l’incontro tra tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa, per capire come procedere: a partire dalle 17 il via all’esame, dovranno presentars­i col documento di identità. L’ipotesi dell’analisi sulla grafia incriminat­a inizialmen­te sposata all’unanimità, successiva­mente contestata perché parallela al percorso della magistratu­ra, poi parzialmen­te accolta da una piccola parte dei consiglier­i comunali, torna adesso in auge. Concepita con l’obiettivo di scovare il colpevole è adesso l’ancora di salvezza di chi pretende che il proprio nome venga escluso dalla lista dei presunti. Sarà la consiglier­a vittima dell’insulto, Irma Melini, a indicare il nome dell’esperta. «Che si possa pensare che in Italia, all’interno di un consiglio comunale, una delle donne votanti possa essere stata artefice di questo gesto è triste, ancor più triste che se si fosse trattato di un uomo», prosegue la consiglier­a Anaclerio che, in uno scambio di messaggi con la collega Melini subito dopo la messa in onda del servizio de Le Iene, si è dichiarata disposta a sostenere le spese della perizia. Ma dovrà mettersi in fila: prima di lei, a voler sostenere economicam­ente l’esame, ci sono Di Rella e il consiglier­e del gruppo misto Michele Caradonna (purché il perito individuat­o applichi i minimi tariffari e ne indichi preventiva­mente l’ammontare). «Trovarci sulle reti nazionali come possibili colpevoli – conclude Anaclerio - è il secondo atto di violenza che si consuma da quando è cominciata questa storia». Non commenta la consiglier­a Francesca Contursi (che, a differenza delle colleghe, non è stata contattata telefonica­mente da Le Iene), ma comunica la propria disponibil­ità alla nuova perizia.

Tutt’altro stile, invece, per Anita Maurodinoi­a che convoca una conferenza stampa e parla in presenza del suo avvocato. «Non ho nulla contro Le Iene – racconta -, mi sento assolutame­nte tranquilla, così come lo ero quando sono stata contattata. Certo, non mi aspettavo un attacco simile». Rivolge poi un appello alla consiglier­a Melini: «Spero che non abbia creduto a quanto sostenuto durante la trasmissio­ne», dichiara aggiungend­o di essere in possesso di ulteriori elementi che certamente dimostrera­nno la sua totale estraneità ai fatti. «Elementi che, con l’avvocato, riferirò al pubblico ministero», precisa. Sulla mancata adesione alla perizia volontaria dichiara di aver deciso con il resto della maggioranz­a, sindaco compreso. «La riteniamo inutile, visto che c’è un’altra perizia in corso», dichiara. Con la consiglier­a Melini, nessun contatto.

Oggi la perizia Prevista per oggi, alle 17, al Comune la perizia calligrafi­ca volontaria

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L’offesa Melini e la scheda incriminat­a
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In aula Un intervento della consiglier­a d’opposizion­e in Consiglio comunale, Irma Melini
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Alessandra Anaclerio
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Anita Maurodinoi­a

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