Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il giorno della rabbia del popolo No Tap Tensioni al corteo
Brutto epilogo, ieri pomeriggio, in una Lecce blindata, per la manifestazione No Tap. Dopo il lungo corteo animato da un migliaio di persone, e interrotto solo da un paio di momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine, un gruppetto di attivisti ha cercato di raggiungere la sede di Tap, poco distante da piazza Sant’Oronzo. Ci sono stati lanci di fumogeni e cariche dai poliziotti in divisa anti sommossa. Parola d’ordine del movimento, impedire la realizzazione del gasdotto Tap con approdo a San Foca.
Fuori programma violento per la manifestazione No Tap che si è tenuta ieri a Lecce. Al termine di un corteo colorato e vivace e di un breve comizio, un gruppetto di attivisti ha cercato di raggiungere la sede di Tap e lì ci sono stati scontri con la polizia, con lancio di fumogeni e cariche. Un brutto epilogo per una manifestazione civile e senza incidenti, nonostante alla vigilia in tanti temessero che la protesta potesse degenerare, visti anche i precedenti davanti al cantiere di San Basilio.
Il movimento No Tap è sbarcato a Lecce nel giorno dell’Immacolata portando nelle strade del capoluogo salentino un migliaio di persone che hanno cantato, gridato slogan, sventolato le bandiere e protestato per il fermo di quattro attivisti in viaggio verso la città. Il serpentone si è mosso da Porta Napoli guidato da un furgoncino e da un lungo striscione del movimento, nato alcuni anni fa per opporsi alla realizzazione di un terminale di ricezione del gas in località Masseria del Capitano e, soprattutto, all’approdo del gasdotto su una spiaggia di San Foca di Melendugno. Dalla metà di novembre, San Basilio, la località di campagna dove sono in corso le prime operazioni di scavo del tunnel lungo il quale correrà il tubo del gas, è diventata off-limits per chiunque. È la diretta conseguenza del presidio, durato diversi mesi, dei No Tap e dei numerosi scontri con la polizia. I momenfettura. ti di tensione durante il tragitto del corteo, che da viale Calasso ha proseguito lungo viale De Pietro, via Garibaldi, via San Francesco d’Assisi e via Cavallotti, ci sono stati davanti al Tribunale e all’altezza di via XXV Luglio, bloccata da camionette e poliziotti in divisa anti sommossa a protezione della Pre- È stato proprio il prefetto Claudio Palomba a istituire la «zona rossa» attorno al cantiere di San Basilio. Lì, il corteo si è fermato per diversi minuti in attesa che i quattro manifestanti portati in Questura per accertamenti venissero rilasciati. A due di essi è stato notificato un foglio di via con divieto di ritorno a Lecce e Melendugno. Pare che tutti avessero numerosi precedenti. Ed è stata la bravura degli organizzatori a evitare qualche tafferuglio all’altezza di via Imperatore Adriano, interdetta perfino ai pedoni da alcune decine di poliziotti. Ai manifestanti che inveivano contro le forze dell’ordine è stato chiesto di rientrare subito nei ranghi. Poi, il brutto epilogo in piazza Sant’Oronzo.
Tensione Urla contro i poliziotti schierati vicino alla prefettura e dinanzi al tribunale