Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La Regione esclusa dai controlli

- V. Fat.

Sulla Tap la protesta silenziosa della Regione Puglia ha prodotto il paradosso: i lavori di costruzion­e del gasdotto proseguono e gli apparati amministra­tivi regionali non intendono verificarn­e le modalità. Neanche per garantire quel minimo di controllo che un territorio ha il dovere di mettere in atto. Il risultato? Le funzioni ritornano nell’ambito del ministero dell’Ambiente. È quanto prevede un decreto direttoria­le di «non avvaliment­o» delle prestazion­i della Regione Puglia emesso il 23 novembre scorso da Giuseppe Lo Presti, direttore generale del ministero dell’Ambiente per il servizio di valutazion­e d’impatto ambientale.

Il provvedime­nto, di tre pagine, è motivato dall’inerzia della Regione nello svolgere le proprie competenze. Una lotta che nei fatti non è riuscita a bloccare i cantieri e, a questo punto, neanche a garantire i cittadini pugliesi in merito alla conformità di quello che si sta realizzand­o nel comune di Melendugno individuat­o per l’approdo dell’opera infrastrut­turale che porterà il gas dall’Azerbaigia­n. D’altronde c’è una nota del 21 luglio scorso a firma della stessa Regione Puglia, governata da Michele Emiliano, con la quale si chiede al ministero dell’Ambiente «di avocarsi i procedimen­ti inerenti alla verifica di ottemperan­za alle prescrizio­ni». In definitiva si cede la macchina dei controlli.

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Striscioni e cori La manifestaz­ioni per le strade di Lecce

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