Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Dunico», primitivo potente ed elegante
Si fa presto a dire primitivo; sì, ma quale? Quello salentino, di Manduria o di Gioia del Colle? E poi anche volendo prendere in considerazione solo quello di Manduria, ci sarebbero tanti distinguo da fare. Fondamentale la distinzione che riguarda i terreni, così vicini eppure così diversi. Potrebbe sembrare un discorso ad uso e consumo degli addetti ai lavori e invece non lo è, perché sottolineare e percepire le varie, a volte sottili, differenze, è compito di un consumatore attento ed educato. L’acquisto consapevole di un vino, spesso si limita alla «questione prezzo» che ovviamente è senz’altro un parametro importante, ma lo sono altrettanto anche le sfumature che devono essere colte in un vino.
Il Dunico 2013 di Felline è un primitivo che arriva da terreni sabbiosi che corrono lungo la fascia costiera jonica, dietro le dune, e che si affacciano sul mare. Alberelli di oltre 50 anni, sapientemente coltivati, e che rappresentano quel fortissimo legame con il territorio che fa la differenza. Potente ed elegante, gioca olfattivamente sui timbri di amarena, gelso e bacche di mirto, immerse in una sottile ed elegante balsamicità di spezie e caffè. La trama tannica è dolce e setosa e il finale si stempera in una piacevole e lieve sapidità. Una interpretazione, questa di Gregory Perrucci e del suo staff, quanto mai riuscita, che rende grande il vino e il territorio che lo esprime.