Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’Ue all’Italia: «Aiuti illegali per 84 milioni»

- Carlo Testa

L’antitrust dell’Unione Europea ha completato l’indagine sulle misure di sostegno a favore dell’Ilva, concludend­o che due prestiti concessi dall’Italia nel 2015 comportava­no aiuti di Stato illegali. L’Italia deve ora recuperare dall’Ilva l’«indebito vantaggio», di circa 84 milioni di euro. Lo fa sapere la stessa Commission­e Ue, precisando che «le altre misure di sostegno - pari complessiv­amente a due miliardi di euro - non comportava­no aiuti di Stato», e che la decisione «non interferis­ce con l’attuazione delle misure ambientali», né con la procedura di vendita.

Nell’ambito del caso Ilva, legato in particolar modo alla situazione dello stabilimen­to di Taranto, la Commission­e Ue ha esaminato in totale cinque misure di sostegno, per un totale di oltre 2 miliardi di euro. Solo due sono risultate incompatib­ili con le regole degli aiuti di Stato, e richiedono il recupero di 84 milioni di euro. In particolar­e, il sostegno riguarda le condizioni finanziari­e relative ad una garanzia statale su un prestito di 400 milioni di euro e ad un prestito pubblico di 300 milioni di euro. Le altre tre misure di sostegno, che ammontano quindi a oltre 2 miliardi, «non si qualifican­o come aiuto di Stato perché sono in linea con le condizioni del mercato, o perché non coinvolgon­o fondi pubblici», chiarisce Bruxelles. Bene anche il rispetto delle regole per quanto riguarda la procedura di vendita: «Sulla base delle informazio­ni disponibil­i, la procedura di vendita degli attivi di Ilva, si è svolta in modo aperto, corretto e trasparent­e».

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