Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
L’Ue all’Italia: «Aiuti illegali per 84 milioni»
L’antitrust dell’Unione Europea ha completato l’indagine sulle misure di sostegno a favore dell’Ilva, concludendo che due prestiti concessi dall’Italia nel 2015 comportavano aiuti di Stato illegali. L’Italia deve ora recuperare dall’Ilva l’«indebito vantaggio», di circa 84 milioni di euro. Lo fa sapere la stessa Commissione Ue, precisando che «le altre misure di sostegno - pari complessivamente a due miliardi di euro - non comportavano aiuti di Stato», e che la decisione «non interferisce con l’attuazione delle misure ambientali», né con la procedura di vendita.
Nell’ambito del caso Ilva, legato in particolar modo alla situazione dello stabilimento di Taranto, la Commissione Ue ha esaminato in totale cinque misure di sostegno, per un totale di oltre 2 miliardi di euro. Solo due sono risultate incompatibili con le regole degli aiuti di Stato, e richiedono il recupero di 84 milioni di euro. In particolare, il sostegno riguarda le condizioni finanziarie relative ad una garanzia statale su un prestito di 400 milioni di euro e ad un prestito pubblico di 300 milioni di euro. Le altre tre misure di sostegno, che ammontano quindi a oltre 2 miliardi, «non si qualificano come aiuto di Stato perché sono in linea con le condizioni del mercato, o perché non coinvolgono fondi pubblici», chiarisce Bruxelles. Bene anche il rispetto delle regole per quanto riguarda la procedura di vendita: «Sulla base delle informazioni disponibili, la procedura di vendita degli attivi di Ilva, si è svolta in modo aperto, corretto e trasparente».