Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Da oggi vale un’altra volta «Buone feste fatte a tutti»
Un sito online promosso da intellettuali, operatori e uomini di cultura con l’obiettivo di contribuire a una nuova visione della società meridionale e dell’Italia
Nel dicembre scorso, a Lamezia Terme, su iniziativa del professor Piero Bevilacqua, già docente di Storia contemporanea a Bari e a Roma La Sapienza, si è tenuta un’assemblea di intellettuali, operatori e uomini di cultura sul Sud oggi e sulle sue prospettive. Tra i partecipanti c’erano anche lo storico Saverio Russo (Università di Foggia) e l’urbanista Angela Barbanente (del Politecnico di Bari). Proponiamo un’ampia sintesi del documento finale, approvato dall’assemblea e redatto dal professor Domenico Cersosimo, docente di Economia applicata presso l’ateneo cosentino, già vicepresidente della giunta regionale calabrese dal 2008 al 2010.
Da troppo tempo il Mezzogiorno reale è senza voce e rappresentazione. Sulla stampa e nel discorso pubblico dominano narrazioni superficiali, stereotipate, sommarie, manipolate e più di recente addirittura «neoborboniche». Nell’opinione pubblica prevale un’idea di Sud economicamente e civilmente arretrato, impermeabile alla contemporaneità capitalistica, pervaso da particolarismo, inefficienze, corruzione, criminalità.
Le analisi basate su fatti, dati e osservazioni scientifiche mostrano tuttavia che i problemi e i bisogni del Mezzogiorno reale non sono dissimili da quelli del resto del Paese (deindustrializzazione, denatalità, disoccupazione giovanile, imprese sottodimensionate e familistiche, povertà e vulnerabilità sociale crescenti, bassa capacità burocratica, dissesto idrogeologico, evasione fiscale), anche se al Sud si presentano con maggiore intensità, diffusione e persistenza.
Da decenni il Mezzogiorno è caratterizzato da una moderna stratificazione sociale, anche se in un quadro di persistente deficit di borghesia produttiva. Il Sud soffre innanzitutto per la ristrettezza storica della sua base produttiva, in particolare manifatturiera, e per la modesta dotazione di servizi pubblici di qualità, vale a dire di ciò che lo Stato dovrebbe garantire con criteri omogenei e paritari. Nonostante questo, nel Sud sono attivi imprenditori dinamici, imprese ad alta tecnologia, università, scuole, istituti di ricerca, centri culturali e artistici di prim’ordine, presìdi ospedalieri e istituti di cura qualificati. Si tratta però di «eccellenze» isolate, di punti vitali che riescono ad affermarsi nonostante le esternalità negative ma che non hanno la forza di contaminare e trasformare il contesto.
Al Mezzogiorno odierno non servono dunque gli «interventi straordinari» del passato, ma le stesse politiche e gli stessi interventi che servono all’Italia. Il Sud ha bisogno di una strategia e di un progetto politico e sociale, nazionale e locale, che valorizzi i soggetti all’interno dei singoli luoghi, con investimenti pubblici non assistenziali; ha bisogno di politiche per legare e federare le esperienze eccellenti, per interconnettere imprese, persone e comunità del Sud con imprese, persone e comunità di altri luoghi italiani e non. Il Sud, in virtù del clima, della biodiversità agricola, della ricchezza impareggiabile della tradizione alimentare, può rilanciare le sue economie valorizzando il proprio territorio, le sue culture, le sue comunità e il proprio paesaggio in maniera originale.
Il Sud non ha bisogno di un nuovo partito ma piuttosto di partiti profondamente rinnovati nei contenuti programmatici e nelle forme di funzionamento. Il Sud ha piuttosto bisogno di una nuova visione e di un nuovo linguaggio. Oggi che i partiti non sono più «intellettuali collettivi» in grado di produrre progettualità sociale e visione di lunga lena, è più che mai urgente attrezzare «forze terze» in grado di farsi ascoltare. Per iniziare questo nuovo e lungo cammino, l’Assemblea avanza l’idea di dare vita ad un Osservatorio del Sud sotto la forma di un sito on line finalizzato a sollecitare e raccogliere contributi di analisi e di proposte sul Sud d’oggi, nonché a segnalare eventi, opportunità, iniziative, lotte, esperienze e pratiche politiche e culturali innovative che si realizzano nelle regioni meridionali. Per dare voce a chi non ha perduto la speranza che un mondo migliore sia possibile e perseguibile.