Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Così Regalia: «Naturale l’addio a casa sua»

- Pasquale Caputi

Èil dirige nte che l’ha svezzato, l’ha visto crescere ed esplodere. Ora Carlo Regalia guarda Antonio Cassano e pensa all’idea dell’ultima in carriera nella Bari che l’ha visto esordire. Pure per lui potrebbe essere davvero una buona idea. Un progetto quasi naturale. Anche se un Cassano nuovamente con una maglia di club, e non solo per un’iniziativa estemporan­ea, lo stuzzica non poco.

Regalia, le piace l’idea del Corriere dell’ultima di Cassano al San Nicola?

«Sarebbe una cosa bella. Calcistica­mente è cresciuto lì e non mi stupirebbe una cosa del genere. È il giocatore più completo con cui io abbia avuto a che fare nella mia carriera di dirigente, incredibil­i le cose che faceva palla al piede».

Addirittur­a?

«Aveva grandissim­e qualità, è nato campione. Uno non arriva per caso a giocare in club come Inter, Milan, Roma e Real Madrid. Si tratta di quattro società che vanno per la maggiore. Poi, certo, non ha espresso tutto ciò che pensavamo potesse fare».

Secondo lei perché?

«Potrei scrivere un romanzo sulla sua carriera. Ultimament­e non l’ho sentito, ma è evidente che, abituato alle big, magari qualcosa gli sia venuto meno psicologic­amente».

Cassano non gioca da mesi. Ritiene che di fatto abbia dato l’addio al calcio?

«Credo che con la tecnica che ha, se si allena come si deve, potrebbe fare ancora qualcosa di importante. Però non mi sembra abbia questa voglia».

In cosa ha sbagliato secondo lei?

«Non saprei dirlo. Con la nazionale ha fatto bene, con la Roma pure. È lui il primo a dire di aver commesso degli errori e ad attribuirs­i delle colpe. È un peccato. Era un fenomeno. Roma e Juventus lo vollero subito e lui decise di andare a giocare con Totti».

Che messaggio vuole mandargli?

«Sono convinto che possa dare ancora qualcosa, mi piacerebbe rivederlo in campo e non per un commiato».

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