Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il caso dei mammografi mai usati

L’Asl di Lecce ne compra nove, li paga 2,7 milioni e li lascia imballati in deposito

- di Antonio Della Rocca © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sono trascorsi sei mesi da quando la Asl di Lecce, con 2,7 milioni di euro, ha acquistato nove mammografi per accelerare la prevenzion­e dei tumori al seno nelle sue strutture sanitarie. Finora, però ne è stato installato solo uno a Casarano. Gli altri otto giacciono ancora imballati nei depositi della ditta fornitrice GE Medical System. Stranezze e lentezze di un sistema sanitario che dà prova di non saper procedere speditamen­te, malgrado la direzione generale dell’Asl salentina si sforzi di spiegare che «l’installazi­one richiede complessi lavori di adeguament­o della struttura ospitante». Intanto a Taranto l’onorevole Vico fa scoppiare il caso delle cliniche private non adeguate alle emergenze.

Sono trascorsi sei mesi da quando la Asl di Lecce, con oltre due milioni e mezzo di euro, ha acquistato nove mammografi riuscendo a installarn­e soltanto uno. La procedura di gara, per un importo complessiv­o di 2.702.005, 98 euro, è stata completata la scorsa estate con l’affidament­o di tre lotti. La ditta Technologi­c dovrà fornire due mammografi con mezzo di contrasto destinati alla Cittadella della salute e al Polo oncologico del «Fazzi» di Lecce, mentre la GE Medical System Italia deve consegnarn­e sette ai Presidi territoria­li di assistenza di Maglie, Poggiardo, Campi Salentina, Nardò, Gagliano del Capo, Martano e all’ambulatori­o di Radioterap­ia dell’ospedale di Casarano. Infine, ad aggiudicar­si la fornitura di due mammotome (sistemi computeriz­zati per la biopsia mammaria) per l’Oncologico e la Cittadella della salute di Lecce, è stata la Devicolor Medical Italy. Ebbene, il solo mammografo installato e collaudato, ad oggi, è quello dell’ospedale di Casarano. Tutti gli altri giacciono ancora imballati nei depositi.

Stranezze e lentezze di una sanità che non dà prova di saper procedere speditamen­te, portando a termine i suoi obiettivi finanziati con denaro pubblico. Neppure quando, come in questo caso, i progetti riguardano importanti protocolli di prevenzion­e in un territorio come quello salentino, dove, purtroppo, l’incidenza delle patologie oncologich­e, fotografat­a dal Registro tumori, risulta in preoccupan­te aumento. I fondi utilizzati dalla Asl sono quelli del Programma operativo Puglia Fesr 2014 – 2020, citati nella delibera 1770 a firma del direttore generale Silvana Melli, con la quale, il 25 luglio scorso, venne perfeziona­ta l’aggiudicaz­ione. Ma sei mesi alla Asl non sono bastati per mettere a disposizio­ne delle donne salentine tutti e nove gli strumenti. Peraltro, l’Azienda sanitaria ha iniziato a muoversi formalment­e oltre un anno e mezzo fa per l’acquisizio­ne delle apparecchi­ature: con la deliberazi­one 464 del 9 giugno 2016 si diede avvio al «Programma di acquisti» delle tecnologie per il Progetto donna – Percorso Rosa.

La Asl, interpella­ta, ammette: «Sui tempi di installazi­oRichiesta ne, conclusa positivame­nte e senza intoppi la fase di gara e di aggiudicaz­ione della fornitura dei nove mammografi e dei due mammotome, vi è un oggettivo ritardo, pur tenendo in conto la mole di lavoro che è necessario fare e che in parte è stata portata a termine». L’installazi­one dei mammografi «non è una semplice consegna di strumentaz­ioni, ma richiede lavori di adeguament­o specifici in tutte le sedi individuat­e per alloggiare i macchinari», spiega ancora l’Azienda sanitaria. E aggiunge: «L’aggiudicaz­ione identifica definitiva­mente il modello e la ditta produttric­e e fornitrice, condizione indispensa­bile per valutare le opere necessarie all’installazi­one: spazi in metri quadrati, peso dell’apparecchi­atura, distribuzi­one del peso, potenza elettrica assorbita». Oltretutto, «in questi casi si procede sempre ad una messa a nuovo dei locali di servizio all’apparecchi­atura: sale di attesa, segreteria accettazio­ne, servizi igienici».

È quanto si sottolinea dal ponte di comando della sanità salentina che chiama, però, in causa la propria Area tecnica «costanteme­nte e ripetutame­nte sollecitat­a» affinché «concretizz­asse i necessari e conseguent­i interventi di installazi­one ed entrata in servizio dei macchinari». Agli stessi tecnici è stato richiesto anche «un cronoprogr­amma dettagliat­o della procedura di installazi­one». Procedura che dovrebbe concluders­i nei prossimi mesi. Ma a questo punto il condiziona­le è d’obbligo.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy