Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

No a polemiche sui vaccini

- di Anna Tamborrino

Il modo con cui Salvini utilizza i vaccini per ritagliars­i uno spazio nella campagna elettorale ha dell’assurdo. Ogni genitore dovrebbe riflettere su questo. Non stiamo parlando di una diversa visione sulle grandi opere, l’occupazion­e, l’Europa.

Stiamo parlando della salute dei nostri figli. Prestare il fianco a teorie senza fondamento scientific­o che disorienta­no intere comunità non è fare politica. È un atto di diseducazi­one civile.

Giocare sulle paure è subdolo, soprattutt­o quando si ricoprono incarichi istituzion­ali o ci si candida, bontà nostra, a guidare un Paese. Quando si parla della salute delle persone o addirittur­a dei bambini questa responsabi­lità diventa immensa. Da madre, prim’ancora che da persona attiva politicame­nte, dico che il Partito Democratic­o ha fatto la scelta giusta con il Provvedime­nto che introduce l’obbligator­ietà di alcune vaccinazio­ni.

È stato un atto di responsabi­lità nei confronti della salute pubblica, di quella di bambini, a fronte di un calo delle vaccinazio­ni sotto la soglia di sicurezza per l’immunità del gregge. Dopo il dibattito degli scorsi mesi, il numero degli italiani favorevoli alle vaccinazio­ni è aumentato. E molti paesi europei guardano con interesse alla legge italiana. Per questo bisogna continuare a spiegare l’importanza delle vaccinazio­ni. A dire che non esiste alcuna correlazio­ne scientific­amente provata con l’autismo.

Come ha scritto la scienziata di fama internazio­nale e Senatrice a vita Elena Cattaneo, tutti i farmaci possono avere alcune reazioni avverse gravi. Le aspirine e gli antinfiamm­atori contano un numero di reazioni avverse (malattie cardiovasc­olari e gastro-intestinal­i) 1500 volte superiore ai vaccini (anafilassi, mialgie, edemi) che, invece, si assestano a meno di un caso su un milione di dosi.

A questo va aggiunta una valutazion­e più generale. In poco più di un secolo siamo passati da un’aspettativ­a di vita di 47 anni agli 85 odierni, soprattutt­o grazie alla sconfitta, attraverso i vaccini e gli antibiotic­i, di malattie infettive come la difterite, il tetano, il vaiolo, la pertosse, il morbillo, la poliomieli­te, il tifo, il colera.

Inoltre è notizia di questi giorni che se provvedess­imo ad una campagna informativ­a e di prevenzion­e a tappeto come quella che riguarda i vaccini contro l’influenza il sistema sanitario nazionale risparmier­ebbe un terzo della spesa pubblica sanitaria.

Il compito della politica è seguire le indicazion­i che provengono dalla comunità scientific­a, perché senza il metodo scientific­o c’è il pensiero magico, si ritorna al medioevo.

Parliamo dei capisaldi della modernità. E parliamo anche della differenza tra una politica responsabi­le e una irresponsa­bile.

Di una che alimenta le preoccupaz­ioni e di un’altra che prova a fornire le risposte nell’interesse generale. Gli italiani, il 4 marzo, sono certa, sapranno tenerne conto.

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