Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Si accende lo scontro intorno alla Fòcara
Gli ex direttori artistici contro il sindaco di Novoli, che ribatte: «Provocatori»
Salgono di tono le polemiche intorno alla nuova edizione della Fòcara di Novoli, in programma dal 16 al 18 gennaio. Il falò più grande del Mediterraneo, come dicono gli organizzatori, certamente la più grande pira accesa a gennaio dalla devozione popolare a Sant’Antonio, è diventata negli ultimi dieci anni, da semplice festa di tradizione, una manifestazione di grandi ambizioni grazie all’idea di realizzare intorno a essa un festival musicale e una serie di eventi artistici di livello internazionale. Ma quest’anno corre il rischio di segnare il passo.
C’è sempre - forte - la componente devozionale, che nessuno ovviamente riuscirà mai a spegnere; c’è la musica, c’è l’arte, ma qualcosa non funziona nel programma messo a punto da Comune e Fondazione Fòcara. La rottura con i vecchi direttori artistici (Loris Romano per la musica e Giacomo Zaza per l’arte) sembra aver tolto spessore progettuale all’evento. Senza per questo diminuire le spese, perché comunque i nomi messi in cartellone quest’anno (Carotone, Rondelli, Bennato, Palma) un loro costo ce l’hanno.
E «Chi pagherà la musica?», si chiedono polemicamente una serie di operatori e artisti ancora in credito nei confronti della Fondazione, a cominciare dagli ex direttori artistici Zaza e Romano, per continuare con una lista di nomi di artisti di imbarazzante prestigio internazionale, da Buren a Jodice, da Baruchello agli eredi dello scomparso Kounellis, per finire con l’attore Antonio Rezza, la cantante Ninfa Giannuzzi, Cool Club e altri ancora (fornitori, agenzie, service) in credito per «svariate migliaia di euro». In un documento diffuso ieri, i sedici firmatari (tra persone fisiche e società) accusano il sindaco e presidente della Fondazione, Gianmaria Greco, da un lato di aver mandato letteralmente in fumo l’esperienza artistica accumulata in questi anni, dall’altro di aver ignorato i debiti pregressi per assumersi nuovi rischi per realizzare la manifestazione di quest’anno. Già l’anno scorso un’ingiunzione di pagamento arrivata mentre partiva la processione dell’accensione del falò aveva fatto capire che qualcosa non filava per il verso giusto. Ma quest’anno, si chiedono i firmatari del documento, «da dove arrivano i finanziamenti necessari a realizzare il programma annunciato, considerato che le casse della Fondazione sono a secco e che la Regione Puglia (stando agli atti ufficiali), non solo ha inviato nelle scorse settimane alcuni ispettori per controllare la regolarità dei bilanci della Fondazione, ma non ha stanziato ed erogato fondi per la manifestazione?».
Il sindaco risponde a stretto giro con un documento nel quale taccia di «provocatori di professione» quanti hanno messo in atto nei mesi scorsi una vera e propria «campagna denigratoria». «Chi lancia strali e accuse alla Fondazione - a cominciare dai direttori artistici - dovrebbe conoscere perfettamente i meccanismi e le procedure legati all’erogazione dei finanziamenti della Regione e degli altri enti finanziatori». Mentre la rendicontazione del 2016 non è ancora terminata - prosegue il sindaco - e quindi non sono ancora stati messi all’incasso i fondi relativi, per l’edizione 2017 la Regione non ha ancora provveduto ad approvare la delibera relativa ai contributi per questo tipo di eventi. Ci sono «ragioni tecniche, insomma, alla base dei ritardi nei pagamenti. E il resto sono solo malignità, delle quali si discuterà in altre sedi».