A 15 anni si vantava di essere un boss Minacce ai compagni

Coinvolto nella morte di un anziano a Monopoli

A scuola aveva seminato il terrore tra i compagni. Che per uno spinello pagavano fino a 50 euro senza battere ciglio. A finire nei guai a Monopoli è stato un ragazzo di appena 15 anni, lo stesso che il 2 maggio scorso era stato coinvolto nel procedimento sulla morte di Giuseppe Dibello, 77 anni, spinto in mare da una scogliera a Monopoli insieme all’amico 75enne Gesumino Aversa, sopravvissuto alla caduta. Il ragazzino era stato arrestato per omicidio preteritenzionale, ma le indagini avevano accertato che non era stato lui a spingere i due anziani in acqua, ma un suo amico di 17 anni, reo confesso. L’accusa era quindi stata riqualificata in omissione di soccorso. Il 15enne sarà processato con il rito abbreviato il prossimo 29 gennaio. Ora dovrà ritornare in comunità per detenzione e spaccio di stupefacenti, estorsione continuata e furto. Un provvedimento emesso al termine di un’indagine dei carabinieri: il ragazzino terribile avrebbe costretto due dei suoi compagni a comprare sostanze stupefacenti da lui. In particolare - secondo gli investigatori - avrebbe obbligato uno di loro a rubare i gioielli dei genitori per un valore di mille euro in cambio di un quantitativo di droga più generoso. Gli studenti - è emerso - avevano paura di lui perché sapevano che era stato coinvolto nella morte del pensionato insieme ad un amico più grande. È stata la denuncia della mamma di uno di questi studenti a dare il via alla seconda indagine. Dagli atti dell’inchiesta emergono altri episodi di violenza di cui il ragazzino si sarebbe reso protagonista: avrebbe picchiato i genitori e, in un’occasione, anche un insegnante. Un gesto, quest’ultimo, che gli è costata una sospensione da scuola.

L’omicidio La morte del pensionato Giuseppe Dibello, 77 anni, spinto giù da una scogliera