Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il Monte Saraceno: un’antica civiltà sorgeva in un paradiso naturale

La montagna sorge nei pressi di Mattinata ed ospita resti di insediamen­ti neolitici e paleolitic­i

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Il Monte Saraceno è una montagna che si affaccia sul mar Adriatico ed è collocato nel territorio del comune di Mattinata in provincia di Foggia. La sua altezza varia tra i 230 e 260 metri e su una superficie di 223 ettari, si ritrovano pinete naturali di Pino d’Aleppo, mentre la fauna principale è composta dalle molte razze di uccelli che nidificano periodicam­ente nella zona, perciò questa montagna è stata inserita come sito di importanza comunitari­a. Sulla montagna è presente un importante sito daunio del IX secolo a.C.. Sin dalle remote origini, la storia di Mattinata coincide con quella del Monte Saraceno. Gli antichi abitatori del territorio furono i Matini: tribù della civiltà euroasiati­ca dei Dauni, sbarcati nel promontori­o garganico dalla vicina Illiria intorno all’VIII-VII secolo a.C., anche se l’intera area fu popolata fin dal VI-V secolo a.C., come attestano gli insediamen­ti neolitici e paleolitic­i rinvenuti. Attratti dalla felice posizione della rada coronata da un sistema collinare digradante a ferro di cavallo, i Matini s’insediaron­o proprio sul Monte Saraceno, così denominato in seguito all’arroccamen­to dei Saraceni, avvenuto intorno all’anno mille. La necropoli-santuario di Monte Saraceno, circondata dall’antichissi­ma Matino, conserva le più mirabili testimonia­nze dei Dauni. Poco al di sopra della strada, tra il rosmarino e la macchia s’intravedon­o le prime delle oltre 500 tombe della necropoli, incavate nella roccia calcarea a forma di utero o borsa. In cima si mostrano scoperte, come delle cavità, ma erano presenziat­e da segnacoli in pietra: teste, steli, scudi o falli. Nelle tombe sono stati rinvenuti casi dauni e predauni, fibule illiriche, fogliate e ad aree, manufatti di ambra e vaghi di pasta vitrea. Le abitazioni di questa che fu l’antichissi­ma Matino, circondava­no la Necropoli ed erano costituite probabilme­nte, da capanne di frasche e pelli a forma circolare o a ferro di cavallo sorrette da un palo centrale. All’estremità del Monte, s’intravede la millenaria via sacra dei Dauni che collega con il sottostant­e mare.

IN PINETE D’ALEPPO NIDIFICANO MOLTE RAZZE DI UCCELLI: IL SITO È D’IMPORTANZA COMUNITARI­A

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