Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il debutto della maturità in quattro anni
Istituti tecnici e licei, ecco i dieci «casi» pugliesi e come funzionerà la sperimentazione Il Flacco di Bari e il Majorana di Brindisi hanno già cominciato dall’anno scolastico in corso
Si aprono domani, insieme alle iscrizioni ai percorsi ordinari, quelle alla prima classe dei dieci istituti tecnici e licei che in Puglia offriranno la possibilità agli studenti di diplomarsi in quattro anni anziché cinque.
Il decreto del Ministero della Pubblica istruzione, pubblicato lo scorso 28 dicembre, infatti, ha previsto dall’anno scolastico 2018/19 la sperimentazione di percorsi di studi quadriennali per una sola sezione, a partire dalla classe prima, in quegli istituti selezionati da una commissione del Miur per aver proposto «un elevato livello di innovazione in ordine all’articolazione e rimodulazione dei piani di studio».
Non si profilano sconti sugli obiettivi formativi. Semplicemente, l’intero monte ore quinquennale si concentrerà in soli quattro anni. Le scuole partecipanti, infatti, assicureranno il raggiungimento delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il quinto anno di corso, nel rispetto delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida.
Tra i dieci istituti pugliesi selezionati, ci sono il liceo classico Orazio Flacco di Bari e l’Istituto di istruzione secondaria superiore (I.i.s.) Majorana (liceo scientifico opzione Scienze applicate) di Brindisi, che rientrano tra le 12 scuole italiane che hanno avviato la sperimentazione già dall’anno scolastico in corso. Dal prossimo, invece, si aggiungeranno, a Bari, l’I.i.s. Marconi (Meccanica, maccatronica ed energia); a Brindisi, l’I.i.s. Marzolla Simone Durano (classico); a Fasano, l’I.i.s. Salvemini (Grafica e comunicazione); a Foggia il liceo scientifico Marconi; a Galatina, il liceo scientifico Vallone; a Lecce, l’I.i.s. GalileiCosta (sistemi informativi aziendali) e il liceo Siciliani (Scienze umane); e a Taranto, il liceo scientifico Battaglini.
In Italia la sperimentazione interessa cento istituti, di cui 44 al Nord, 23 al Centro e 33 al Sud, scelti tra i 200 che ne hanno fatto richiesta. Tra questi, 75 sono licei e 25 tecnici, 73 le scuole statali e 27 le paritarie.
«I percorsi quadriennali non nascono oggi – ha sottolineato la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli - sono frutto di un lungo dibattito e di una riforma scritta nel 2000, quando era Ministro dell’istruzione Luigi Berlinguer, ma mai attuata. Nel 2013 una commissione istituita dal Ministro Francesco Profumo ha ripreso il tema. E dopo la ministra Maria Chiara Carrozza ha avviato le prime sperimentazioni. Con il bando di ottobre abbiamo impresso una svolta, consentendo una sperimentazione su grandi numeri e più diffusa sul territorio, per dare pari opportunità ai ragazzi di tutto il Paese, coinvolgendo anche un numero maggiore di indirizzi di studio». Tra i vantaggi della maturità «breve» c’è quello di anticipare l’ingresso nel mondo del lavoro o all’università. Se la soluzione dovesse estendersi a tutte le classi, peraltro, potrà determinarsi il taglio di decine di migliaia di cattedre. Ma si nutrono perplessità anche sui tempi ristretti concessi agli studenti per assimilare i concetti, soprattutto quelli in situazioni di disagio.