Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Sotto la maglietta niente

Divise celebrativ­e per i 110 anni del Bari Ma il merchandis­ing continua a fare flop

- Vito Fatiguso

Le grandi manovre per accaparrar­si la gestione pluriennal­e dello stadio (con il sogno del «San Nicola» 2.0) e la speranza di salire in serie A per portare a casa un budget aggiuntivo di 40 milioni all’anno. Nel Bari targato Cosmo Antonio Giancaspro, si punta in alto. Ma ci sono altre variabili che, purtroppo, spingono il club biancoross­o a fondo classifica nella sezione organizzaz­ione e business.

È il caso del flop del merchandis­ing che anche nella prima parte della stagione 2017-18 non ha brillato. Lo sanno bene i tanti tifosi che per acquistare un prodotto sono costretti (almeno per Bari città) a rivolgersi al negozio on line con costi lievitati per le spese spedizione (7 euro). La procedura telematica, incastrata tra registrazi­oni e conferme varie, è una gimkana tra clic e pochi prodotti in catalogo: 1 felpa training, 2 felpe con il gallo, 4 completi giocatori, 2 completi portiere, 2 agendine, tazza, tappetino per mouse e 5 sciarpe. Il tutto con uno «sconto» se si decide di ritirare il prodotto ai cancelli dello stadio (dedicato ai fan muniti di automobile). Per le feste di Natale nessuno ha potuto regalare i gadget ai bambini (inesistent­i tute e maglie) e i meno esperti nell’utilizzo

Lo store Ieri sera dato l’annuncio del punto vendita ufficiale distante 9 chilometri dal centro Azioni Nello stesso evento al Demodé rilanciata proposta dei tifosi soci del club Il malfunzion­amento Nei negozi nessun articolo neppure per i bimbi. Acquisti online con costi aggiuntivi

delle nuove tecnologie hanno archiviato la possibilit­à di acquistare il gadget.

È questo l’epilogo di un «rapporto con la maglia» che, dopo il fallimento Matarrese, ha registrato più bassi che alti. Nell’epoca Paparesta fu avviata l’alleanza con Nike (dopo la stagione 2014/15 con Errea): 500 mila euro di materiale acquistato da Global Licensing (partecipat­a anche dalla famiglia Paparesta). Società, quest’ultima, venuta meno dopo la frattura con Giancaspro. Gran parte di quelle maglie sono bloccate tra processi e richieste danni con escussione di fideiussio­ni.

Ma la turbolenza dell’affare maglie non finisce con Paparesta. Anzi. Diventato presidente, Giancaspro chiude con la Nike e punta su divise Umbro. Le maglie sono quelle «innovative» con lo sfondo dei lampioni del lungomare, della basilica di San Nicola e del Petruzzell­i. Materiale poco gradito ai tifosi. Iniziano i primi problemi, scatta la contestazi­one in merito alla qualità delle maglie e il divorzio arriva a fine anno. Le maglie biancoross­e a Bari si trovano e vengono anche vendute in un negozio di videogioch­i facendo sperare in nuove tecniche di marketing.

Ma è nell’ultima stagione che si attende il tanto atteso salto di qualità. Il Bari, in un primo momento, sembra aver stretto un’intesa con Joma, salvo scommetter­e definitiva­mente su Zeus. È giugno 2017 e parte l’alleanza tra il club di Giancaspro e la società di Torre Annunziata (molto attiva nella pallavolo). L’accordo è biennale e prevede anche la distribuzi­one di k-way per gli abbonati secondo diverse modalità (costi ripartiti tra i due partner). All’inizio di dicembre riparte il balletto delle responsabi­lità società-sponsor tecnico (soprattutt­o per il k-way e le forniture). «Attualment­e — afferma Salvatore Cirillo, amministra­tore delegato di Zeus — la situazione è sotto controllo dopo un periodo burrascoso. Stiamo programman­do già la prossima stagione». In verità, basterà poco per capire se le nuove forniture andranno a buon fine o Giancaspro troverà un’altra strada. Il presidente biancoross­o, che non riesce ancora a fare grande business dal simbolo della fede calcistica (la maglia),ieri sera al Demodé ha presentato la divisa dei 110 anni con 1.100 esemplari (dieci per ogni anno+ di vita), annunciand­o anche di voler partire con l’azionariat­o popolare. Il club, inoltre, ha preparato una «svolta»: sta realizzand­o uno store all’interno dello stadio con tanto di bar e punto ristoro. Cosa cambierà? Il merchandis­ing del Bari nell’era Giancaspro avrà il primo punto vendita «reale» a 8,6 chilometri dal centro.

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 ??  ?? La festa Giancaspro con Brienza presenta la maglia celebrativ­a. In basso i fumogeni dei tifosi sul lungomare
La festa Giancaspro con Brienza presenta la maglia celebrativ­a. In basso i fumogeni dei tifosi sul lungomare

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