Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
A Cesena la prima del 2018 il Bari riparte dalla difesa
Sei i difensori centrali a disposizione di Grosso. Novità in vista anche a centrocampo
Niente rivoluzione, ma differenze sì. E anche sostanziali. Il Bari, reduce dalle prime due settimane di mercato e dalla festa di compleanno per i suoi 110 anni, comincia a pensare anche al calcio giocato. A quello che assegna punti, regala conferme, ma che può anche condurre a improvvisi cambi di rotta. Sabato sera la squadra di Grosso affronta il Cesena, e lo farà rinforzata da volti nuovi e dalla loro promettente qualità. Finora Sogliano si è mosso in maniera oculata.
Un difensore centrale (Oikonomou), un altro che servirà più che altro come alternativa (Empereur), un terzino sinistro (Balkovec). Senza dimenticare Diakitè, che è arrivato in autunno, ma che ha potuto dire la sua solo all’ultima del girone d’andata. In sostanza, difesa quasi rifatta. Era in quel reparto che serviva l’intervento più chirurgico, e lì il direttore sportivo biancorosso ha messo le mani. Uno stravolgimento confermato dalle cessioni di Tonucci e Scalera (da ieri ufficialmente della Fidelis Andria), e da quelle probabili di Morleo (piace molto al Parma), Capradossi e Fiamozzi (se non Anderson, per il quale pare sia forte l’interesse di Monaco e Benfica, oltre che di Benevento, Lazio e Fiorentina).
Con questi innesti Grosso ha davvero l’imbarazzo della scelta. Sono sei i difensori centrali (senza considerare Cassani) a disposizione del tecnico romano. Al punto che sono in molti a chiedersi se il Bari non cominci a contemplare in modo pressoché definitivo l’idea della retroguardia a tre. In questo caso Marrone sarebbe il regista arretrato e avrebbe per scudieri due tra Diakitè, Gyomber e Oikonomou. Gli esperimenti di queste settimane, in realtà, corroborati dallo schieramento della squadra nel test contro la Fidelis Andria, vanno in di- rezione della difesa a quattro.
Interessante quello che potrebbe succedere a centrocampo, dove si attende con fiducia che si sblocchi la trattativa per Memushaj. L’albanese sarebbe la mezz’ala in grado di assicurare inserimenti e dinamismo, ideale in una mediana a tre, ma anche a quattro. In quest’ultimo caso andrebbe verificata la posizione di Galano in attacco, giocoforza più centrale del solito. E non si escluderebbe nemmeno l’ipotesi di due punte più pesanti, con Nenè, Cissè, Kozak e Floro Flores pronte a battagliare per due posti. A proposito di Kozak, il ceco ex Lazio sembra smanioso di spiccare il volo. Nei test di queste settimane è stato tra i più convincenti. Ha ritrovato l’odore della porta e vuole bruciare le tappe. Chissà che sabato non possa toccare a lui giù dal 1’.
Fino a sabato magari sarà messo a segno qualche ulteriore colpo di mercato. Perché nel nuovo Bari, accanto al già citato Memushaj (e non si dimentichi Henderson, lo scozzese in prova e che pare abbia convinto Grosso), serve pure un esterno offensivo. Un giocatore in grado di far tirare il fiato a Galano e Improta. Piaceva e piace Vandeputte, ma le richieste della Viterbese per ora sono troppo alte. Sogliano sonda il mercato, anche quello estero, lavorando di creatività. Poi saranno le partite a dare indicazioni.